Marino assolto sugli scontrini: un sollievo, ma non sono allegro

sabato 13 aprile 2019
2' di lettura

Roma, 10 apr. (askanews) - "È un sollievo ma non posso affermare di essere allegro", così l'ex sindaco di Roma Ignazio Marino ha rotto il silenzio social, dopo la notizia della sua assoluzione per il caso scontrini perché "il fatto non sussiste". Molti suoi followers infatti avevano postato la notizia della sentenza in Cassazione come commento a un post precedente, chiedendogli di intervenire o facendogli gli auguri. "Eri troppo per Roma", scrive un follower su Facebook. "Chi ti restituirà il tuo ruolo perduto?", gli fa eco un altro. Il punto dolente è proprio questo, come ricorda Marino nel suo post: "Penso a tutte le persone, familiari, amici, compagni di sogni e progetti che hanno sofferto con me, e per me, in questi anni". Sui social messaggi di affetto, ma anche tanti che chiedono ai vertici del Pd, di porgere le scuse al sindaco marziano. Il primo commento in casa Pd è arrivato dall'attuale segretario, Nicola Zingaretti: "Il tempo è galantuomo", "si chiude la sua vicenda giudiziaria riconoscendogli la giusta correttezza della sua azione di governo", ma senza citare l'azione del Pd capitolino che esautorò il sindaco mediante atto notarile. * Https://www.facebook.com/orfinimatteo/posts/1929586537168827?__tn__=K-R - evidenziare la frase in questione Con un lungo post su Facebook, invece, il renziano Matteo Orfini, all'epoca commissario del Pd romano, rifiuta di scusarsi: quella scelta dice "non era legata all'inchiesta. Marino non era adeguato a quel ruolo, stava amministrando male Roma, la città era un disastro". In un primo commento, in un comunicato, Marino aveva così reagito: "Hanno vinto la verità e la giustizia. Era ora. La sentenza della Cassazione non rimedia ai gravi fatti del 2015, alla cacciata di un sindaco democraticamente eletto e di un'intera giunta impegnati senza fare compromessi per portare la legalità e il cambiamento nella Capitale d'Italia. Una ferita per la democrazia che non si rimargina".