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A Napoli di nuovo scuole chiuse, protesta contro De Magistris

sabato 16 novembre 2019
2' di lettura

Napoli, 12 nov. (askanews) - Bufera a Napoli per il maltempo, ma non quella meteorologica; è la bufera di protesta contro il Comune per la chiusura delle scuole, sbarrate per la terza volta in pochi giorni, martedì 12 a causa di forti raffiche di vento. Brutte previsioni anche per mercoledì 13, e per strada pareri contrastanti: "Non fa niente che restano chiuse due o tre giorni le scuole, non cade il mondo" dice un cittadino. "E' vero che bisogna rispettare la sicurezza ma in certi casi secondo me si esagera un po'" dice un altro. E un terzo: "Se i genitori devono andare a lavorare è sempre un disagio per il genitore pure. Però se sono leggi che il sindaco dice che deve andare così..." Proprio i genitori costretti a chiedere permessi o a riorganizzarsi alla meglio con amici e parenti fanno sentire la loro voce e il presidente della Commissione infrastrutture nonché consigliere della maggioranza Nino Simeone ha scritto al sindaco Luigi De Magistris esprimendo le sue perplessità; la chiusura delle scuole infatti è a discrezionalità del sindaco. Il primo cittadino intanto è preso da altro, cioé dal rimpasto della sua compagine di governo con la sostituzione di quattro assessori. "Secondo me ha fatto bene, ma solo perché se succede qualcosa poi qualcuno lo avrebbe incriminato, tutto qua" dice un cittadino. "Male non ha fatto perché comunque il tempo di questi periodi è imprevedibile, quindi meglio prevenire che curare, se succede una tragedia tutti a dargli addosso..."; "Al di là del tempo è perché chi ha queste responsabilità si tutela, mettiamola così". E un altro chiosa: "Però ci sono altre cose a Napoli da rivedere eh, non solo i fatti della scuola chiusa o aperta. Qua c'è spazzatura dappertutto, un degrado pazzesco, e a noi napoletani ci piange il cuore e mi dispiace".

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"Vent'anni fa abbiamo iniziato questo percorso di robotica, oggi siamo come Santa Maria Hospital di Bari con un centro all'avanguardia, non solo tecnologico ma anche sulla formazione per le persone. La robotica, come in generale tutta la tecnologia, non sostituisce ma implementa, aiuta il chirurgo a fare meglio, personalizzare le cure e renderle più precise. Oggi, per esempio in alcuni campi come nell'urologia, pensare una chirurgia senza il robot sarebbe assolutamente pazzesco, ma pensate che solo 20 anni fa i chirurghi hanno faticato a introdurre questa tecnica perché veniva considerata assolutamente inutile. Quindi non c'è la predisposizione naturale all'innovazione, ma bisogna introdurla anche con forza e determinazione".

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