Ricapitoliamo. La Commissione Ue dà tre volte ragione al governo italiano: nello stilare una lista europea dei “paesi sicuri” ai fini del rimpatrio dei migranti irregolari; nell’includere nell’elenco i paesi indicati dall’Italia; nel riconoscere ai governi (e non alla magistratura) potere decisionale in materia.
Obiettivamente, siamo in presenza di un successo politico rotondo del nostro esecutivo, e – complessivamente – di un cambio di paradigma europeo: le vecchie prediche pro accoglienza, ispirate a una sostanziale negazione del problema (“non c’è alcuna invasione”, “non c’è correlazione tra migranti illegali e commissione di reati”, e altre assurdità simili), sembrano ormai finalmente in archivio. E, come Libero osservava ieri, semmai adesso è il Pd con la sinistra italiana a rappresentare l’anomalia in Europa: paese per paese, infatti, nessuna opinione pubblica nazionale pare più disposta a farsi incantare da una narrazione del genere.
E allora che si fa nelle redazioni? Si fa il possibile per attenuare-attutire-smorzare la portata della novità. Sul Corriere della Sera la notizia ieri mattina era a pagina 13, su La Stampa a pagina 14, su Repubblica addirittura a pagina 22 e senza nemmeno un richiamo in prima. Lo schema è quello che conoscete: non appena c’è un refolo di vento in direzione contraria al governo, viene immediatamente trasformato in una tempesta, e dunque vengono fuori titoli a caratteri cubitali e aperture fiammeggianti; quando invece la giornata è buona per Palazzo Chigi, entrano in campo i virtuosi della “smorzata” in redazione, i pompieri, gli addetti agli idranti.
La cosa curiosa è che – non paghi di occultare i fatti di ieri – i compagni procedono allegramente contromano in autostrada. Sapete infatti che, nel pacchetto referendario che andrà al voto a giugno, c’è anche un quesito volto a un abnorme allargamento della concessione delle cittadinanze. Riepiloghiamo lo status quo. Oggi abbiamo un meccanismo normativo in forza del quale si diventa italiani per molte strade: perché si è figli di un italiano, perché si è adottati da un italiano, perché si sposa un italiano, perché si nasce in territorio italiano da genitori stranieri (e allora occorre attendere il 18mo anno), o perché da stranieri si risiede in Italia per un certo numero di anni (ad esempio 10, se si è extracomunitari). E sono proprio le norme vigenti che già fanno sì che l’Italia sia il paese record in Europa nella concessione delle cittadinanze. Ecco: che fa il referendum? Punta a far scendere gli anni necessari da 10 a 5, allargando moltissimo le maglie.
Mestre, segregata in un palazzo e violentata da un tunisino per 5 giorni
Altro orrore ai danni di una donna. Una 32enne è stata segregata e violentata per cinque giorni in un vecchio pal...Si tratta di un’operazione che non corrisponde ad alcuna reale urgenza, e che è assolutamente minoritaria nel paese. Eppure la sinistra ci si è buttata sopra. Ma poi – ecco l’ulteriore cortocircuito, una specie di gran testacoda con avvitamento su se stessi – anche da quelle parti sanno che il destino del quesito referendario è segnato: ottenere il quorum convincendo la metà più uno degli italiani a recarsi alle urne è pura illusione. Una ipotesi ai confini della realtà.
E allora? E allora ecco che sia i Cinquestelle sia il Pd – ciascuno a suo modo – arretrano, non si impegnano, non si espongono. I grillini si tengono proprio alla larga, mentre i dem schierano al massimo le loro seconde file. Pronti – quando a giugno i votanti saranno stati pochissimi – a smarcarsi ancora sostenendo di non essere stati loro, dalle parti del Nazareno, a promuovere la consultazione. È prevedibile che a quel punto rimarranno con il cerino in mano per un verso Maurizio Landini e per altro verso Riccardo Magi.
Ma il Pd – sia ora sia allora – non avrà alcun motivo per chiamarsi fuori dalla responsabilità politica non solo di una sconfitta ma proprio della non comprensione della realtà e dello stato d’animo degli elettori. I quali possono accettare tutto, ma non di essere presi in giro da chi prima ha cantato per anni la canzone dell’accoglienza senza limiti, poi ha promosso un referendum squilibrato e insostenibile nei suoi effetti, e ora – dopo aver tirato il sasso – cerca maldestramente di nascondere la mano.