La Ue potrebbe smontare il giochino delle toghe rosse italiane sui migranti in Albania. Come era ampiamente prevedibile, Egitto, Bangladesh, Tunisia, India, Colombia, Marocco e Kosovo sarebbero già nella bozza di lista europea che la Commissione sta per sottoporre ai governi dei 27 Paesi membri. Insomma, secondo l'esecutivo guidato da Ursula von der Leyen sarebbero Paesi sicuri.
Come riporta il Giornale, per valutare l’impatto di questa decisione basta guardare ai numeri degli sbarchi dall’inizio dell’anno. A lunedì su 11.805 persone arrivate dal Mediterraneo, e 1.185 provengono dall’Egitto e 4.252 arrivano dal Bangladesh. Ieri in 25, partiti dalla Libia, sono sbarcati ieri a Roccella Jonica in Calabria: è il primo dall’inizio dell’anno. Mentre dalla Tunisia sempre attraverso i porti della Libia - si parte sempre meno, grazie ad accordi bilaterali tra i due Paesi.
La definizione di "Paese sicuro" è stata spiegata dal portavoce per le Migrazioni dell'esecutivo Ue Markus Lammert, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. Secondo il nuovo diritto Ue "il richiedente asilo che proviene da un Paese a priori considerato sicuro non vedrebbe accolta la sua richiesta". In sintesi: se questa norma fosse già in vigore, in sole 48 ore potrebbero essere rimpatriati più di 4mila bengalesi arrivati in Italia.
Poi l'umiliazione definitiva per le toghe rosse di casa nostra. Sempre parlando di accelerazione delle procedure di rimpatrio ed espulsione, "presto la Commissione europea presenterà delle proposte - fa sapere ancora Lammert - come su altri aspetti mirati del Patto sulle migrazioni e l’asilo". Inclusa, come precisa il portavoce, anche la possibilità di realizzare sia gli hotspot extra Ue come l’Albania per le procedure accelerate di esame, sia i cosiddetti return hubs per allontanare da tutto il territorio europeo chi ha un decreto di espulsione.