Dopo lostop and go di questi mesi, tra decreti, ricorsi, appelli, polemiche, interlocuzioni con l’Unione europea e riscritture, l’operazione Albania riprova a prendere avvio. Ieri pomeriggio sono sbarcati sulle coste albanesi quaranta migranti, che poi sono stati portati nel centro di permanenza e di rimpatrio di Gjader, creato dal governo sulla base del protocollo di intesa con l’esecutivo di Tirana. La nave della marina militare Libra, utilizzata per il viaggio, è arrivata nel porto Shengjin nel pomeriggio. Le persone a bordo, di varie nazionalità, provenivano dal centro di permanenza di Restinco a Brindisi e da altri centri. Erano partiti ieri mattina. Si tratta di migranti tutti destinatari di decreti di espulsione.
IL DECRETO
Dopo che la nave è attraccata, i migranti sono stati fatti scendere e sono stati scortati fino al centro di Gjader, a pochi chilometri dal porto. È il primo arrivo dopo il decreto approvato dal governo il 28 marzo, che consente il trasferimento non più solo dei richiedenti asilo intercettati in mare, ma anche degli irregolari a cui il questore ha consegnato il decreto di espulsione ed un giudice ha convalidato la permanenza in un Cpr. A sollevare una polemica nelle file del centrosinistra è stata Cecilia Strada, europarlamentare del Partito democratico andata in Albania per assistere alle operazioni, secondo cui i migranti «scendevano ammanettati».
Il "Domani" sfregia la Marina Militare: "Deportazioni in Albania"
I trasferimenti verso l'Albania riprendono e il governo non molla di un centimetro sul piano di ricollocamento dei m...Intanto proprio ieri Frontex, l’Agenzia europea di guardia costiera e di frontiera, ha parlato di un calo del 26% negli arrivi irregolari dal Mediterraneo nei primi mesi di quest’anno. Il Mediterraneo centrale, ha riferito l’agenzia europea, ha registrato 8.500 attraversamenti irregolari nel primo trimestre del 2025. Il che significa un calo del 26% rispetto ai primi tre mesi del 2024. Solo a marzo, il numero di arrivi registrati è diminuito di tre quarti rispetto all'anno precedente.
Le rotte del Mediterraneo orientale e dell'Africa occidentale sono le più attive per la migrazione irregolare. Il Mediterraneo orientale, spiega l’agenzia Frontex, è stato il più trafficato, con 9.630 arrivi tra gennaio e marzo. I migranti su questa rotta provenivano principalmente da Afghanistan, Egitto e Sudan. La rotta dell’Africa occidentale viene subito dopo, con 9.200 arrivi registrati nello stesso periodo, rappresentando un calo del 30% rispetto al primo trimestre del 2024.
Anche allargando l’orizzonte, gli attraversamenti irregolari delle frontiere esterne dell’Unione europea sono diminuiti del 31% nel primo trimestre del 2025, fermandosi a quasi 33.600. Questa tendenza è stata osservata in tutte le principali rotte migratorie verso l’Ue, con diminuzioni che vanno dal 64% lungo la rotta dei Balcani occidentali all’8% lungo il confine terrestre orientale.
Per rafforzare la protezione delle frontiere funzioni», ha scritto su X il commissario europeo agli Affari Interni Magnus Brunner, a commento di questi dati, «dobbiamo rafforzare la nostra cooperazione con i Paesi terzi. Prevenire i viaggi pericolosi significa salvare vite umane. È proprio questo l'obiettivo dei nostri accordi con i Paesi terzi. E stanno avendo effetto».
IL VIMINALE
Anche il Viminale parla di un calo negli arrivi: sono 11.474, secondo un report del ministero dell’Interno, i migranti sbarcati in Italia dall'inizio dell’anno a oggi. Un dato che fa registrare una diminuzione del 28,69% rispetto allo scorso anno quando all'11 aprile in Italia ne erano arrivati 16.090. La maggior parte delle barche su cui viaggiavano sono partite dalla Libia (10.661), seguono la Tunisia con 519, l’Algeria con 164 e la Turchia con 130. Quanto alle nazionalità, dall'inizio dell’anno a oggi sono arrivati 4.155 migranti del Bangladesh, 1.456 del Pakistan, 1.174 dell'Egitto, 915 dell'Eritrea, 883 della Siria, 493 del Sudan, 450 dell’Etiopia, 278 della Somalia, 241 della Tunisia, 166 dell'Algeria e 1.263 sono di altre nazionalità. Al 7 aprile sono arrivati, poi, 1.326 minori stranieri non accompagnati. Nel corso di tutto il 2024, secondo il Viminale, ne erano sbarcati in Italia 8.403 contro i 18.820 dell'anno precedente.
E a confermare la direzione di marcia del governo su questo tema è stato, ieri, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, a Napoli per un incontro con gli omologhi di Algeria, Libia e Tunisia. «Lo strumento dei rimpatri volontari assistiti», ha detto, «è un elemento prioritario per evitare il radicamento dei migranti irregolari nei Paesi di transito. Dobbiamo continuare a lavorare insieme per intensificare i rimpatri volontari assistiti, e mi farò promotore a livello europeo per lanciare un’alleanza strategica sul tema. Il nostro proficuo incontro conferma e rinnova la volontà di proseguire il lavoro in questa direzione, mantenendo salda la coesione di questo formato».