Portogallo, "immigrazione incontrollata": i dati choc sui 7 anni di governo socialista

Gli stranieri sono quadruplicati: dal 4 al 15%. Sotto accusa l'ex premier Antonio Costa, oggi presidente del Consiglio europeo: "Atto irresponsabile"
mercoledì 9 aprile 2025
Portogallo, "immigrazione incontrollata": i dati choc sui 7 anni di governo socialista
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Dal Portogallo arriva un durissimo atto d'accusa contro i vecchi governi socialisti di Antonio Costa e contro tutto l'approccio "aperturista" della sinistra europea sull'immigrazione nel secondo decennio degli anni Duemila.

In soli 7 anni, dal 2017 al 2024, il numero di stranieri presenti nel Paese lusitano è quadruplicato passando dal 4% al 15% della popolazione complessiva. Tradotto in numeri: erano 400mila allora, sono diventati più di un milione e mezzo oggi. A denunciarlo il ministro della Presidenza del Consiglio, António Leitão Amaro, presentando il rapporto dell'Aima (Agenzia per l'integrazione, migrazioni e asilo).

Il ministro ha rivolto pesanti accuse ai governi di António Costa, oggi presidente del Consiglio europeo, che avrebbero permesso un'ondata migratoria incontrollata. Il 2017 è infatti l'anno in cui il governo Costa ha varato la norma che facilitava l'ingresso di lavoratori stranieri con un normale visto turistico. "Senza dubbio il più grande cambiamento demografico a cui abbiamo assistito in democrazia", ha detto Leitão Amaro, che ha bollato quella politica migratoria come un atto "irresponsabile", causa di "disumanità" perché fatta senza preparare adeguatamente i servizi di accoglienza. Ad aggravare i disagi c'è stata la chiusura dello stesso servizio di controllo delle frontiere, il Sef, per dare vita in seguito all'Aima.

Le responsabilità di Costa in questo approccio da "tutti dentro" sono molteplici: ministro degli Interni tra 2005 e 2007, quindi sindaco della capitale Lisbona dal 2007 al 2015, segretario generale del Partito socialista portoghese dal 2014 al 2024 e, come detto, primo ministro del Portogallo dal 26 novembre 2015 al 2 aprile 2024. Di fatto, ha guidato il Paese sotto varie vesti per quasi 20 anni. Quelli cruciali nella "invasione".

"Le cose sono ora cambiate", ha sottolineato Leitão Amaro. "L'immigrazione è stata regolamentata, questo governo ha adottato misure che hanno già ridotto gli ingressi del 60%". La norma del 2017 è stata modificata a giugno dell'anno scorso dal governo conservatore di Luís Montenegro, ora dimissionario. Già in vista delle elezioni del 18 maggio prossimo, Leitão Amaro ha reso noto che la coalizione di centrodestra, Alleanza democratica, insisterà su due misure che in questa legislatura sono state respinte dalle sinistre e dall'estrema destra: estendere il termine per la concessione della cittadinanza e rendere più rigoroso il processo di rilascio dei certificati di residenza, nel tentativo di combattere le frodi e annullare il cosiddetto "fattore richiamo".