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Monfalcone, il primo partito islamico d'Italia: ecco le cifre-choc, un caso nazionale

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Da anni Monfalcone è un caso-limite a livello nazionale, con l'immigrazione islamica massiccia e fuori controllo, come spesso contestato da Anna Maria Cisint, sindaca leghista dell'importante città portuale del Friuli Venezia Giulia. Ora però potremmo essere a un nuovo "step", con la nascita di un partito islamico vero e proprio pronto a presentarsi alle prossime elezioni comunali, puntando sulla massiccia presenza alle urne proprio della componente musulmana della cittadinanza. Risulta quasi inutile sottolineare la portata storica di una eventuale vittoria di questo progetto politico.

Nella città in provincia di Gorizia affacciata sull'alto Adriatico, una delle capitali italiane ed europee della cantieristica, si andrà al voto tra un mese, il prossimo 13 e 14 aprile. Come sottolinea il Secolo d'Italia, è ora ufficiale la presenza di una lista composta interamente da stranieri, per la maggior parte di fede islamica appunto. A guidarla sarà l’ex assessore di centrosinistra Bou Konate, senegalese di nascita e di religione musulmana.

 

 

 

A lanciare l'allarme è proprio la Cisint, oggi europarlamentare. "In questi anni mi hanno detto che esageravo, ma gli islamici hanno un obiettivo chiaro: prendere il potere. È a causa della sinistra se oggi ci troviamo in questa situazione". Secondo l'ex prima cittadina, intervistata da Il Giornale, la compone te islamica ha la volontà "di cancellare la nostra identità e i nostri valori occidentali, imponendo regole che sono in netto contrasto con i nostri ordinamenti". Monfalcone "diventa il primo esempio nazionale in cui, in forza di una presenza favorita da leggi permissive in tema di ricongiungimenti familiari, a cui il governo ha ora posto rimedio, il rifiuto di ogni forma di integrazione si traduce persino in una contesa elettorale".

 

 

 

Stando all'ultimo censimento di 3 anni fa, a Monfalcone gli abitanti stranieri sarebbero circa il 30% su 30mila residenti totali. Fortissima la componente proveniente dal Bangladesh, quella che maggiormente rifiuta l'assimilazione culturale con la società occidentale: circa l'80% degli immigrati, 7mila e tutti musulmani. In attesa delle urne, gli immigrati sono già maggioranza nelle scuole, dove gli alunni non italiani sono il 65 per cento. Tra questi, le ragazze che indossano il niqab, il velo islamico, sono il 75 per cento. "E' chiaro - ha concluso la Cisint - che il centrodestra è l’argine indispensabile per salvaguardare il rispetto delle nostre leggi, della nostra cultura e del nostri valori per guardare con serenità al futuro minacciato da chi ha consentito l’arrivo incontrollato di stranieri senza pretendere l’accettazione delle nostre regole e delle nostre tradizioni e il rispetto verso la nostra comunità locale".

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