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Como, fermato per un controllo? Nigeriano massacra la poliziotta
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Viene fermato per un controllo e reagisce aggredendo una poliziotta a pugni: è successo nella serata di ieri, martedì 18 febbraio, a Como. L'aggressore è un uomo di 30 anni di origine nigeriana, irregolare sul territorio, con precedenti di polizia e senza fissa dimora, che poi è stato arrestato. I reati contestati sono resistenza, violenza, oltraggio e lesioni aggravate a pubblico ufficiale. Il 30enne, inoltre, è stato denunciato anche per aver fornito false generalità.
I fatti risalgono alle 20.30 di ieri, quando una volante della polizia ha notato l'uomo in via Dante, mentre camminava frettolosamente con la testa coperta dal cappuccio della felpa. A quel punto, gli agenti hanno deciso di intervenire chiedendogli i documenti per un controllo. Una volta fermato, però, l'uomo ha iniziato a mostrare segni di insofferenza. Prima avrebbe insultato i poliziotti, poi avrebbe sferrato alcuni pugni nei confronti di una agente, provocandole diverse contusioni successivamente giudicate guaribili con cinque giorni di prognosi.
Una volta in questura, è stata accertata la reale identità dell'aggressore, che avrebbe numerosi precedenti di polizia, oltre al permesso di soggiorno scaduto. Di lì è scattato l’arresto. “La consapevolezza di non dover mai rispondere, se non in modo blando, per le violenze nei confronti degli operatori delle forze dell'ordine fa sì che questi episodi irragionevoli, che mettono a repentaglio non solo la sicurezza dei cittadini ma anche di chi veste una divisa, continuino incessantemente”, ha commentato il Segretario Generale del SAP (sindacato autonomo di polizia), Stefano Paoloni, secondo il quale è urgente e necessaria “una protezione per chi svolge una funzione pubblica”. “Ci aspettiamo dalla politica e dalle Istituzioni risposte celeri. Da tempo invochiamo l'approvazione del Ddl Sicurezza, approvato alla Camera dei Deputati ma ancora fermo al Senato, perché contiene norme più severe per chi usa violenza a pubblico ufficiale, ma anche aggravanti per lesioni gravi, nonché bodycam per tutti gli agenti”, ha concluso Paoloni.
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