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Immigrazione, ecco tutti gli attentatori giunti in Italia col barcone che il Pd non vede

Alessandro Gonzato
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Com’era quella storia che «i terroristi non arrivano coi barconi»? Ce lo aveva assicurato a gennaio 2015 Paolo Gentiloni, allora ministro degli Esteri del governo Renzi. «I terroristi non arrivano con quei barconi che rischiano il naufragio lungo le nostre coste»: il Gentiloni, che a Roma chiamano da sempre “er moviola”, nell’intervista al Mattino era stato perentorio. Di più: era una sentenza. L’afghano che giovedì a Monaco di Baviera s’è lanciato in auto contro la folla e ha ferito trentasei persone – un bambino e la mamma rischiano di morire – è sbarcato con un barcone in Calabria a novembre 2016. Poco dopo se n’è andato tranquillamente a Brescia, e a inizio 2017, secondo i riscontri della polizia tedesca, è entrato in Germania. Quattro mesi dopo le profetiche parole di Gentiloni ecco quelle bizzarre (diciamo così) di Famiglia Cristiana: «Perché i terroristi dovrebbero rischiare coi barconi, quando possono tranquillamente arrivare con mezzi assai più comodi? È quello che fa il 73% dei migranti illegali, dopo tutto, che arrivano col visto turistico e poi spariscono». E insomma, illegalité, fraternité ejet privé.

AGITAZIONE
Attenzione: nessuno lo dica a Marta Bonafoni del Pd che il terrorista afghano è arrivato col barcone, altrimenti ospite dell’Aria Che Tira (La7), vestita come Fonzie di Happy Days (giorni felici quelli dell’immigrazione selvaggia targata dem) - inizierà a gesticolare vorticosamente.  Farà la faccia a metà tra il superiore e lo stupito. Quindi non-fa-te-lo. E non ricordatele – non solo a lei, ma arriviamo anche agli altri – che il 29 ottobre 2020 il tunisino Brahim Aoussaoui, il quale a Notre-Dame ha ucciso tre persone decapitandone una, era arrivato in Francia attraverso l’Italia, approdato a Lampedusa il 20 settembre. Purtroppo di casi simili c’è l’imbarazzo della scelta: sull’isola siciliana martoriata da democratici e finto-buonisti vari sbarca il giovane Anis Amri: si dichiara minorenne, viene trasferito in un centro-migranti, si dà alla macchia e il 19 dicembre 2016 compie – con dei complici – la strage al mercatino di Nataledi Berlino: 12 morti e 56 feriti. La “risorsa” riesce a fuggire, viene trovata in Italia e muore in uno scontro a fuoco con due poliziotti nel Milanese: ovviamente per una buona parte della sinistra si è trattato di razzismo.

 

 

Sss, silenzio, non ricordate questi episodi nemmeno a Roberta Pinotti, ex ministro della Difesa. Anche lei (maggio 2016) affermava che «i terroristi non arrivano con i barconi». È il turno del Domani (18 ottobre 2023), inteso come il quotidiano. Rullo di tamburi... «I terroristi non arrivano con i barconi ma crescono nelle periferie europee». Quindi è colpa del disagio giovanile delle seconde-terze generazioni: maledetta società retrograda e intollerante che li emargina! Ci tocca citare anche l’ex ministro Marco Minniti, che pure su diversi temi ha lavorato bene (infatti mezzo Pd non lo sopportava): «Va detta una parola molto chiara, i terroristi non sono mai arrivati coi barconi. Neanche uno». Era il 12 ottobre 2023. Ampiamente recidivo Massimo Giannini, ex direttore de La Stampa: «Attenzione, i terroristi non sono mai entrati sui barconi». L’analisi è stata dispensata a “Otto e Mezzo” (La7). Andiamo avanti. A dicembre 2016 scendono da un barcone a Messina i gambiani Sillah Ousman e Alagie Touray: un anno e mezzo dopo vengono arrestati a Napoli. Il motivo? Avevano partecipato a un addestramento militare in Libia finalizzato alla formazione di kamikaze dell’Isis.

GUERRA SANTA
Torniamo ai tempi più recenti: il 27 aprile 2023 la procura di Messina ferma il 18enne siriano Al Asmi Sef Aldin, sbarcato l’11 marzo. Sul suo cellulare ci sono video inneggianti al jihad. Pochi mesi dopo, a ottobre, ecco Abdeslam Lassoude, 45 anni, tunisino: a Bruxelles uccide due svedesi. Anche lui era sbarcato a Lampedusa, nel 2011. A dicembre 2018, a Bari, viene arrestato il somalo Mohsin Omar Ibrahim: stava progettando di far saltare in aria alcune chiese durante il Natale. Era sbarcato due anni prima in Sicilia, poi via in direzione Forlì, e dopo aver ottenuto il permesso di soggiorno per motivi umanitari torna a Bari, dove occupa abusivamente uno stabile vicino alla stazione. Con lui altri immigrati. Ci scusiamo per aver omesso altri attentati: è finito lo spazio, e comunque avremmo rischiato di destabilizzare i progressisti. Tranquilli: i terroristi non arrivano sui barconi. Tran-quil-li.

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