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Marina Terragni zittisce Saif Eddine: "Perché il velo islamico non lo metti tu?"

Roberto Tortora
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A Quarta Repubblica, programma di approfondimento politico di Rete 4 condotto ogni lunedì sera da Nicola Porro, confronto acceso tra Marina Terragni, giornalista anti-gender e titolare dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, e il portavoce della comunità islamica di Saronno, Saif Eddine.

Il tema è quello del divieto per le donne di indossare nelle scuole italiane il niqab (il velo di tradizione araba preislamica e islamica, che copre l'intero corpo della donna, compreso il volto, lasciando scoperti solo gli occhi). La Terragni pone all’ospite una domanda semplice: “A lei piace respirare? Le piace respirare, chiedo al nostro amico? Le piace guardare, vedere?”.

 

 

 

Eddine prova a contestare: “Ma se le ragazze scelgono di indossare il niqab, il niqab non impedisce loro di respirare, non impedisce loro di vivere serenamente e in maniera indipendente. Lei deve rispettare la libertà delle ragazze di dire 'voglio vivere con il niqab addosso". La Terragni, però, non ci sta e lo incalza: “Lei risponda alla mia domanda, perché lei non mette il niqab, perché non lo indossa lei? Io ho provato a metterlo un burqa e le assicuro che non si respira”.

 

 

 

Quindi, la scrittrice prova a spiegare cosa rappresenti il velo: “Bisogna spiegare che il niqab e il burqa sono veli integrali, bisogna spiegare cosa sono. Sono praticamente delle prigioni portatili. Cioè quando tu esci di casa, esci quindi dalla prigione domestica dove devi stare e ti devi imprigionare dentro al velo integrale… e perché lo devi fare? Perché il tuo corpo è un oggetto sessuale, un organo sessuale vivente, qualcuno dice che tu donna sei una provocazione. C'è questa ossessione per la sessualità femminile, vorace e incontenibile che porta disordine nel mondo maschile. Quindi è il principio di dominio quello che spiega il velo integrale”.

 

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