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Sea Watch, le toghe sfidano ancora il governo: "Annullato il fermo amministrativo e la multa"

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Le toghe sfidano ancora il governo. Accade sul fermo amministrativo della Sea Watch 5, la ong tedesca accusata di non aver chiesto il permesso alle autorità libiche prima di soccorrere "persone in pericolo di vita nel settembre 2024". A riguardo i giudici hanno non solo annullato il fermo, ma hanno anche sospeso una multa per Aurora, l'assetto veloce di Sea Watch "che nel giugno 2023 si rifiutò di raggiungere un porto troppo lontano scegliendo di tutelare la sicurezza delle persone soccorse". 

Immediata la reazione della ong, che esulta: "La storia si ripete: ogni volta che un giudice deve decidere sulla legittimità delle sanzioni imposte dal governo alle nostre navi, vinciamo noi". E ancora: "Queste azioni figlie della dottrina disumana del governo italiano, si rivelano per quello che sono: provvedimenti pretestuosi, privi di qualsiasi fondamento giuridico, pensati per scoraggiare, danneggiare e tenere lontane dal Mediterraneo centrale le navi della società civile. Insieme alla prassi dei porti lontani e alla continua criminalizzazione delle Ong, i fermi e le multe servono solo a ostacolare chi salva vite in mare. Ancora una volta, abbiamo vinto di fronte alla legge e al diritto. Ancora una volta, non ci fermiamo".

Una notizia che arriva dopo la mancata convalida di trattenimento dei migranti in Albania. I giudici della Corte di Appello di Roma hanno infatti deciso di rispedire in Italia i 43 migranti rinchiusi nei centri e di rinviare gli atti alla Corte di giustizia europea.

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