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Albania, la modifica all'accordo per neutralizzare le toghe: mossa del governo

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L'accordo sui migranti in Albania potrebbe essere modificato dall'esecutivo per evitare nuovi stop da parte della magistratura. L'ipotesi è che lo si farà per decreto. Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, l'obiettivo del governo, dopo tre bocciature consecutive dei trattenimenti di migranti da parte dei giudici, sarebbe quello di escludere la competenza dei magistrati italiani sulla gestione delle persone da rimpatriare. Questa volta il discorso non riguarderebbe soltanto i migranti soccorsi in mare e provenienti da Paesi considerati "sicuri" dall'esecutivo, ma anche quelli che già si trovano negli hotspot e nei centri di accoglienza in Italia. In questo modo verrebbe tagliato un passaggio: la convalida dei trattenimenti dei migranti, ora affidata alle Corti d’appello, che però hanno sempre rigettato i fermi, così come avevano fatto all’inizio le sezioni Immigrazione dei tribunali.

Il governo ne avrebbe parlato in una riunione venerdì scorso, il 7 febbraio. E proprio da quell'incontro sarebbe emersa la possibilità di far diventare i centri albanesi dei cpr, dunque centri dedicati esclusivamente al rimpatrio dei profughi ritenuti senza requisiti per ottenere protezione internazionale dall’Italia, oppure dei centri di accoglienza. E non è escluso che possano essere gestiti direttamente da Tirana. Mentre si attende il parere della Corte di giustizia europea, insomma, l’esecutivo avrebbe ribadito la sua volontà di andare avanti. Proprio oggi, lunedì 10 febbraio, sarebbe in programma un altro vertice sul tema.

 

 

 

Questa, dunque, potrebbe essere la soluzione giuridica per mettere fine agli scontri con la magistratura dopo le sentenze contrarie sui trattenimenti in Albania. Le opposizioni, però, sono già partite all'attacco: "Perseverare è diabolico, il governo fermi questa follia che sta creando uno scontro tra poteri senza precedenti e uno spreco di risorse", ha detto Simona Bonafè, capogruppo dem in Commissione Affari costituzionali alla Camera. Per il capogruppo Avs nella stessa commissione, Filiberto Zaratti, gli esponenti del governo "si sono cacciati in un pasticcio, smettano di sperperare i soldi degli italiani". 

 

 

 

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