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Almasri, il migrante che ha denunciato Meloni? Dietro di lui la Ong finanziata da George Soros

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Lam Magok Biel Ruei è un migrante di 32 anni originario del Sudan ed è una presunta vittima di Osama Almasri, il comandante della polizia libica rimpatriato dal governo e al centro delle vicende degli ultimi giorni. L'uomo è ospitato in Italia dalla ong Baobab Experience, organizzazione che vede tra i propri finanziatori Open Society di George Soros. Oggi è salito alla ribalta grazie a una denuncia che ha presentato contro il governo italiano per "favoreggiamento". In sostanza: le condotte di Giorgia Meloni, Matteo Piantedosi, Carlo Nordio e Alfredo Mantovano avrebbero permesso al libico sottrarsi alla giustizia e di fare ritorno in patria. Ragione per la quale Ruei ha deciso di presentare una nuova denuncia.

L’inerzia del ministro della Giustizia il quale avrebbe potuto e dovuto chiedere la custodia cautelare del criminale ricercato dalla Corte penale internazionale, e il decreto di espulsione firmato dal ministro dell’Interno, con l’immediata predisposizione del volo di Stato per ricondurre il ricercato in Libia, hanno consentito ad Almasri di sottrarsi all’arresto e di ritornare impunemente nel suo Paese di origine, impedendo così la celebrazione del processo a suo carico”, si legge nella nota di Baobab Experience.

 

 

Secondo Francesco Romeo, legale di Lam Magok, esiste un comunicato ufficiale della Corte penale internazionale del 22 gennaio 2025 che "dimostra che le autorità italiane erano state non solo opportunamente informate dell’operatività del mandato di arresto, ma anche coinvolte in una precedente attività di consultazione preventiva e coordinamento volta proprio a garantire l’adeguata ricezione della richiesta della Corte e la sua attuazione”. Sempre nello stesso comunicato "si riporta inoltre che le autorità italiane hanno chiesto espressamente alla Corte penale internazionale di non commentare pubblicamente l’arresto di Almasri, dimostrando, quindi, di esserne a conoscenza. Il silenzio del ministro Nordio- commenta Lam Magok- è stato chiaramente funzionale alla liberazione di Almasri”.

Il migrante sudanese, in un altro comunicato, sostiene che "Osama Almasri è indagato per crimini atroci quali detenzione illegittima, persecuzione, trattamento crudele, tortura stupro, violenza sessuale e omicidio”. "Io - ha spiegato Lam Magok Biel Ruei - sono stato vittima e testimone di queste atrocità, orrori che ho già raccontato alla Corte penale internazionale- commenta Lam Magok- ma il governo italiano mi ha reso vittima una seconda volta, vanificando la possibilità di ottenere giustizia sia per tutte le persone, come me, sopravvissute alle sue violenze, sia per coloro che ha ucciso sia per coloro che continueranno a subire torture e abusi per sua mano o sotto il suo comando. Una possibilità che - ha proseguito Lam - era diventata concreta grazie al mandato d’arresto della Corte penale internazionale e che l’Italia mi ha sottratto”.

Certo, non si può fare a meno di notare come tempismo e contesto possano destare più di un sospetto. In particolare il coinvolgimento nella vicenda e, dunque, nella denuncia, della Ong Baobab Experience, proprio quello che ha tra i suoi principali George Soros. Come detto, una serie di coincidenze piuttosto sospette...

 

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