Cerca
Cerca
+

Albania, il pattugliatore Cassiopea con 49 migranti a bordo è entrato nel porto di Shengjin: cosa succede ora

  • a
  • a
  • a

E' arrivato in Albania, nel porto di Shengjin, poco dopo le 7.30 di questa mattina, il pattugliatore Cassiopea con a bordo i 49 migranti messi in salvo al largo di Lampedusa. Si tratta del terzo sbarco nel Paese di Edi Rama dopo quelli del 16 ottobre e dell’8 novembre scorso. Da allora  le procedure accelerate di frontiera in un Paese terzo sono state in parte modificate. Innanzitutto, saranno i mediatori incaricati dalle autorità italiane e non più quelli dell’Oim (Organizzazione internazionale migranti) a valutare se un migrante è vulnerabile o meno. Il contratto dei mediatori dell'Oim, tra l'altro, è scaduto il 10 gennaio e non è ancora stato rinnovato.

Tra i Paesi di provenienza dei migranti trasferiti nei centri in Albania ci sono Gambia, Egitto, Bangladesh e Costa D’Avorio. Una volta sbarcati, i migranti andranno nel centro di Gjader, dove si svolgeranno le udienze di convalida del trattenimento in base alla vulnerabilità rispetto al Paese di provienenza. Altra novità introdotta dal governo prevede che a decidere saranno le Corti d’Appello e non più le sezioni immigrazioni dei Tribunali. Dopo i primi due sbarchi in Albania, i richiedenti asilo erano stati riportati in Italia per effetto della decisione del tribunale di Roma, che non convalidò i loro trattenimenti. Intanto, secondo quanto riferito dal ministero dell'Interno, altri 53 migranti avrebbero presentato documenti di identificazione, accelerando così il processo di valutazione delle richieste di asilo e facilitando eventuali rimpatri. 

L'accordo siglato dal premier Giorgia Meloni e dal suo omologo albanese Edi Rama nel novembre 2023 ha disposto la creazione di due centri di accoglienza in Albania, gestiti dall'Italia, per ospitare migranti soccorsi nel Mediterraneo in attesa di valutazione delle loro domande di asilo. Pur essendo operativi da ottobre, i centri non sono stati utilizzati come ci si sarebbe aspettati per via di dispute legali nate dopo le decisioni dei giudici italiani, in disaccordo col governo sul concetto di "Paese sicuro". Di qui la decisione dell'esecutivo di aggiornare l'elenco dei Paesi considerati sicuri. Nel frattempo, sul tema, si attende il pronunciamento della Corte di giustizia europea richiesto dalla magistratura italiana. 

Dai blog