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Daisy Osakue, altre accuse di razzismo: "Pensavano fossi una ladra solo perché nera". Dopo l'uovo...

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Un nuovo controverso caso di razzismo denunciato da Daisy Osakue, la 28enne atleta azzurra che con l'Italia ha vinto l'argento nel lancio del disco e l'oro a squadre agli Europei di atletica in Polonia nel 2023. 

Dopo aver denunciato alcuni anni fa di essere stata vittima di discriminazioni per essere stata raggiunta da un lancio di uova da un'auto in corsa (dopo quell'episodio riportò una lesione a una cornea) la 28enne nata a Torino da due genitori nigeriani e cresciuta a Moncalieri su Instagram punta il dito sullo staff di un Apple Store proprio di Torino.

 

 

"C'era tantissima gente e hanno fermato proprio me, bloccata all'improvviso come se stessi rubando tutto il negozio. Mi dà fastidio, molto fastidio", scrive la discobola sui social, come riferisce il sito de La Stampa. "Sono stata fermata a Torino in un negozio Apple. Pensavano stessi rubando, perché nera".

"C'era una bella giornata, c'era il sole, e mi serviva un adattatore nuovo perché ho comprato un nuovo cellulare - spiega l'accaduto la Osakue -. All'improvviso mi avvicina un ragazzo, ha una pettorina arancione, è uno della sicurezza. E mi dice: 'Devi pagare prima di andare via'". Ne nasce una discussione con la Osakue: "In che senso? Sto andando giù, dopo che ho guardato quello che mi serve, pagherò giù". "Sto facendo il mio lavoro, sto facendo solo il mio lavoro", risponde l'addetto alla sicurezza.

"Siamo seri, guardiamoci in faccia - ribatte l'atleta azzurra -, hai bloccato me e non altra gente perché?". Quindi contrattacca: "Hai bloccato l'unico militare di colore - dice mostrando all'uomo il tesserino delle Fiamme Gialle - e hai fermato me perché credevi che stessi rubando".

 

 

 

La Osakue prosegue nel suo sfogo: "Se salgo su un bus e qualcuno mi tocca parto di testa. Ma è tutta colpa mia, che ho pensato di uscire di casa, sotto Natale, per fare shopping". "Capisco che stava lavorando, la gente ruba e tutto quello che vuoi - conclude -. Ma il racial profiling resta racial profiling e quando ci sono più persone dimostri che ti basi su preconcetti e non fatti. Sono stati carini i ragazzi di Apple che si sono scusati". Ma il caso, come prevedibile, non è chiuso e scatena un dibattito sui social.

E c'è chi ricorda come nel 2018 il caso dell'"uovo razzista" fosse stato utilizzato dal centrosinistra per denunciare il clima di xenofobia dilagante con la destra in grande ascesa (la Lega di Matteo Salvini era da poche settimane al governo, sia pure con il Movimento 5 Stelle), salvo poi scoprire che uno degli aggressori era figlio di un consigliere del Pd...
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Daisy Osakue (@daisyosakue)

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