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Baby gang di stranieri a Bologna, "come hanno ridotto i miei due figli": la denuncia della mamma da Del Debbio

Roberto Tortora
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Problema violenza e baby-gang incontrollate per le vie delle grandi città e l’ultima vicenda, tragica, che ha visto la morte del giovane Ramy, inseguito dalle forze dell’ordine, ha acuito il clima di tensione. Ma non solo a Milano si riscontra questa emergenza, anche Bologna è spesso teatro di scontri tra giovani bande di micro-criminali.

A Dritto e Rovescio, programma di approfondimento politico e sociale di Rete 4, il padrone di casa Paolo Del Debbio offre ai telespettatori la testimonianza di una mamma che ha avuto entrambi i figli, adolescenti, vittime di aggressioni e furti da parte di baby-gang. E negli ultimi tempi si registrano almeno quattro casi tra Bologna e San Lazzaro, ma il conto potrebbe essere più alto. Molte volte questi episodi causano soltanto lievi lesioni, ma è la mancata denuncia il problema, perché le vittime hanno paura di ritorsione da parte delle famiglie degli stessi bulletti, che nell'ultimo periodo si sarebbero sentiti padroni della città.

 

 

 

Racconta la mamma, presente in studio da Del Debbio: “Mio figlio è stato accerchiato, picchiato e accoltellato da questi gruppetti che si credono padroni del mondo, da una baby gang composta da quasi 15 ragazzini al di fuori della scuola. Mio figlio ha una costola rotta e il tutto è successo per tentare di rubargli un cappellino”. Del Debbio, amaramente ironico, chiosa: “Sempre motivi ideali ecco”.

 

 

 

La cosa più grave è che questi ragazzi sono stati individuati, ma frequentano ancora regolarmente ancora la stessa scuola, impedendo al ragazzino di tornare in classe con serenità. Su X valanghe di commenti di sdegno, c’è chi scrive: “Le baby gang sono sempre esistite. A me presero un orologio, a un mio amico una collanina, ad altri soldi o braccialetti...non c' erano i marocchini. Era gente de borgata. Ora sono africani”. Un altro, invece, afferma: “Questi delinquentelli devono farsi qualche mese di carcere. Inoltre la preside di questa scuola, data la gravità del fatto, deve essere licenziata in tronco”. Infine, chi commenta così: “Io penso che bisognerebbe smettere di tollerare e giustificare sempre e iniziare a punire severamente chi lo merita, forse si darebbero una calmata”.

 

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