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Opposizione senza vergogna: dà la colpa al governo per i morti dei barconi

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Lorenzo Mottola
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Yasmine ha 11 anni, è nata in Costa d’Avorio ed è sopravvissuta 12 ore in mezzo al Mediterraneo aggrappata a due camere d’aria usate come zattera. Il barcone su cui si trovava con suo fratello e altri 44 disperati si è ribaltato. Si trattava, sembra, di uno scafo di metallo, uno di quelli che i trafficanti d’uomini fanno costruire in Tunisia, ben sapendo di mandare a morte i loro “clienti”. In caso di problemi, queste baracche vanno a fondo in pochi secondi, portandosi dietro tutti i passeggeri.

Tutti o quasi, perché nel caso di Yasmine è successo il miracolo. Una nave di una Ong che passava di lì per caso – ovvero senza alcuna segnalazione-, nonostante il rumore dei motori, ha sentito qualcuno urlare e ha salvato la bambina. E da lì è iniziato il circo. A quanto pare, esiste una parte della nostra politica che non riesce a perdere il vizio di usare queste tragedie per gettare fango sui rivali. C’è chi accusa il Centrodestra di fare propaganda sulla pelle dei migranti, ma nei fatti esercita esattamente quel tipo di politica. E così ora c’è chi accusa il governo di essere responsabile della storia di Yasmine e delle morti dei suoi compagni di viaggio.

 

 

Come se sotto gli esecutivi a guida Pd non morisse nessuno nel viaggio verso Lampedusa. «Il governo deve venire in Aula a scusarsi per le politiche disumane contro i Migranti», tuona in una nota il capogruppo di Verdi/Sinistra Peppe De Cristofaro (che scrive migranti con la M maiuscola). Quanto successo «è la dimostrazione di questa disumanità che impedisce alle navi umanitarie di salvare le vite in mezzo al mare».

Non è da meno il Partito Democratico. Elly Schlein accusa il governo che «criminalizza le Ong, cui per decreto ha reso più difficile salvare le vite in mare. Come quella di Yasmine. La solidarietà non è mai un reato». Il presidente dei senatori Francesco Boccia chiede «al governo e ai ministri competenti, al ministro dell’Interno di riferire al più presto al Senato per quella che non è solo una tragedia collettiva perché questa volta Yasmine è il nome della nostra vergogna (...). Dovremmo ringraziare quei volontari che sono convinti che non sia mai giusto non tendere la mano a chi è in difficoltà in mare». Parliamo di una bambina «che veniva dalla Sierra Leone, un Paese tutto tranne che sicuro». E infine «vorremmo sapere perché la Guardia Costiera non è intervenuta».
Come dicevamo, per l’ennesima volta esponenti di sinistra addebitano al Centrodestra la responsabilità per dei migranti morti in mare. Sempre ignorando un dato, ovvero che il picco di decessi degli ultimi anni coincide proprio con il periodo di maggiore attività delle Ong, prima del 2018. E parliamo proprio degli anni dei governi Pd, quelli delle ondate di sbarchi praticamente incontrollate. Seguendo il ragionamento dei Dem, sarebbe proprio il partito di Elly Schlein ad avere molti lutti da spiegare.

Come spesso abbiamo scritto su Libero, il calo delle morti (e citiamo dati dell’Oim, agenzia Onu non tacciabile di sovranismo) è avvenuto proprio con il giro di vite sugli sbarchi, con Minniti prima, poi con Salvini. E anche con questo governo, rispetto allo scorso anno, le vittime sono in netto calo. Il problema è che gli scafisti mettono chiaramente in conto di perdere alcuni barconi. Semplicemente la cosa non gli interessa. Il solo modo per evitare tragedie sarebbe ridurre il più possibile le partenze, unica via possibile per porre termine alla mattanza. Chi lavora in senso opposto sta condannando altri bambini come Yasmine.

 

 

 

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