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Immigrazione, ora le Ong si inventano pure le malattie: "Vaiolo delle scimmie"

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Non bastavano i giudici che stabiliscono i cosiddetti “Paesi sicuri”, ossia in quali casi – quasi tutti ormai – non si possono rimpatriare i migranti. Ora ci sono anche le Ong che gridano al “vaiolo delle scimmie”, e il risultato è che i migranti vengono sbarcati dove decidono i rappresentanti dei “taxi del mare”. Spieghiamo. È successo che la nave “Sea Watch 5”, battente bandiera tedesca, nei giorni scorsi ha imbarcato nel Mediterraneo 49 richiedenti asilo. Fin qui nulla di nuovo. Il governo italiano, in base al “decreto Piantedosi”, ha concesso il “porto sicuro” di Ravenna, e però dopo l’intervento del tribunale di Palermo - informato sulla presunta infezione in corso - tutti i migranti sono stati fatti scendere in Sicilia. Chiariamo: in questo caso, alla luce degli elementi che conosciamo, la critica non è ai magistrati. Vedremo se dalla cronaca emergerà dell’altro. In un primo momento, per prestare i soccorsi, era stato identificato il porto di Reggio Calabria, sennonché la decisione è ricaduta su Palermo perché le strutture ospedaliere sono state ritenute più idonee. Bene: via alle operazioni d’urgenza. L’esito degli accertamenti è il seguente: nessuno degli 11 immigrati per i quali la Ong ha lanciato l’allarme ha il “vaiolo delle scimmie”. Si tratta di scabbia, il cui impatto è decisamente minore. (...)

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