Trapani, violenza al Cpr: immigrati aggrediscono agenti con spranghe, urine ed escrementi
Cinque agenti del reparto mobile di Palermo sono rimasti feriti nel Centro di permanenza per i rimpatri di Milo a Trapani nel tentativo di sedare una rivolta nel centro di migranti. I poliziotti sono stati trasportati in ospedale e hanno riportato 5 giorni di prognosi ciascuno. Due tunisini sono stati arrestati. La rivolta sarebbe cominciata durante una perquisizione da parte dei poliziotti per cercare oggetti che non è consentito detenere.
"Aggredire le donne e gli uomini delle forze dell'ordine è diventato uno sport nazionale. La nostra è una professione sempre più esposta a rischi per l'incolumità dei colleghi. Da Torino a Bologna, per finire a Trapani, sono una trentina i colleghi rimasti feriti nell'ultima settimana in tutto il Paese, dove ormai si respira un clima di tensione costante e pericoloso e a pagarne le spese sono gli uomini e le donne in divisa", afferma il segretario generale aggiunto del Sap, Giuseppe Coco, precisando che "due dei migranti coinvolti nella rivolta di ieri, già noti alle forze dell'ordine in quanto responsabili di svariati reati commessi in Italia, sono stati arrestati".
"Oltre a esprimere la massima solidarietà ai colleghi feriti e ad augurargli una pronta guarigione - aggiunge Coco - auspichiamo che venga approvato al più presto al Senato il ddl sicurezza che prevede l'inasprimento delle pene per chi usa violenza e resistenza a pubblico ufficiale".
"Solidarietà ai cinque agenti di Polizia del Reparto Mobile di Palermo, feriti ieri durante un tentativo di sedare una rivolta nel Cpr di Milo a Trapani e fatti bersaglio di pietre, spranghe, urine ed escrementi. Agli operatori in divisa, la mia vicinanza e il ringraziamento per essere sempre al servizio della sicurezza del Paese, con coraggio, professionalità e dedizione anche in contesti difficili come i centri permanenti per i rimpatri, che spesso e volentieri si trasformano, da parte degli ospiti presenti, in luoghi di criminalità e di altissima tensione sociale attraverso la devastazione delle strutture". Lo dice in una nota Nicola Molteni, Sottosegretario all’Interno.
"I Cpr sono uno strumento indispensabile per allontanare e rimpatriare immigrati pericolosi, con condanne e che non hanno diritto di rimanere in Italia. Diventa sempre più necessario e indispensabile quindi, approvare in tempi rapidi e senza modifiche il ddl Sicurezza fortemente voluto dal Governo, presentato in Consiglio dei Ministri il 16 novembre 2023, già approvato in prima lettura alla Camera a settembre e ora in discussione al Senato. Il 'pacchetto Sicurezza' contiene strumenti basilari e garanzie funzionali operative primarie per tutelare gli operatori in divisa dalle sistematiche violenze e aggressioni da parte di criminali, odiatori seriali e professionisti del caos e della tensione sociale", conclude.