Matteo Salvini risponde ai giudici: "Ospitassero i migranti a casa loro"
Matteo Salvini torna a parlare di magistratura. Da tempo impegnata a mettere i bastoni tra le ruote al governo, almeno in fatto di immigrazione, il ministro dei Trasporti non intende fare retromarcia. "Se anche a Bologna, come in altri Tribunali, i giudici, invece di fare politica, applicassero le leggi, ci darebbero una mano per rendere le città più sicure". Il riferimento del vicepremier è al tribunale di Bologna che ha rinviato il decreto Paesi sicuri alla Corte Ue. "Approviamo - sottolinea il vicepremier a margine di un evento elettorale a Bologna - delle leggi per semplificare e accelerare l'espulsione degli immigrati irregolari". Per Salvini dunque "il problema non è di scontro tra politica e magistratura, piazza o non piazza: è che se c’è qualche giudice a Bologna, a Palermo, a Milano o a Roma che smonta le leggi approvate da governo e Parlamento perché dice 'non puoi espellere un egiziano, un tunisino o un bengalese, li ospitassero a casa loro, detta molto banalmente. Non possiamo essere l'unico Paese europeo che non può espellere la gente".
Ma Salvini non si risparmia neppure su Stellantis. Proseguendo il braccio di ferro sugli incentivi pretesi dalla società automobilistica, il leghista ricorda: "Non so quanti miliardi gli italiani hanno dato a Fiat, Stellantis, Agnelli ed Elkann. E questi adesso licenziano qui per trasferire all'estero perché qualche genio ha deciso che dal primo gennaio 2035, nell'autosalone di Bologna, si possono vendere e comprare solo auto elettriche, fuorilegge auto a diesel e benzina". E ancora, senza mezzi termini: "È un'idiozia, un suicidio ambientale, economico, sociale e industriale. Ma non l'hanno scelto a Washington o Pechino, ne guadagneranno a Washington e a Pechino. L'hanno scelto a Bruxelles col voto del Pd".
Le parole del ministro arrivano in una giornata alquanto tesa, quella in cui da nord a sud i sindacati hanno proclamato uno sciopero dei mezzi di trasporto di 24 ore. Un'astensione non come tutte le altre, dato che non prevede alcuna fascia di garanzia. "Lo ribadisco perché Landini e Schlein hanno bisogno di ripetizioni: è indegno, oltraggioso e selvaggio scioperare senza rispettare fasce di garanzie", tuona arrivando a definirlo "un'aggressione al popolo italiano". "Lo sciopero poi - conclude - cade sempre di venerdì, evidentemente la Costituzione italiana non prevede il mercoledì".