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Pd e Serracchiani, quanto spendevano per pagare hotel e sci ai migranti

Alessandro Gonzato
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C’era un partito, il Pd, che spendeva quasi 5 miliardi all’anno nell’accoglienza indiscriminata dei migranti (dato inserito nei vari documenti di “economia e finanza”); e la stessa sinistra oggi tuona perché nei centri-migranti in Albania il governo di centrodestra ha investito 645 milioni in 5 anni.

E però nelle ultime ore dem e compagni hanno fatto un ulteriore salto di qualità: strillano perché il mantenimento dei poliziotti a Shengjin costerà 8 milioni 897mila euro ogni 12 mesi, un’ottantina di euro al giorno per ciascuno dei 295 agenti che alloggeranno al “Rafaelo Executive” e all’“Hotel Comfort”, rispettivamente 5 e 4 stelle. Nella cifra sono comprese le spese di “ristorazione e altri servizi”. Un inciso: i quasi 9 milioni sono la cifra massima stimata dal ministero dell’Interno.

 

 

 

GLI SMEMORATI

La tipologia degli alloggi (belli, ma non certo sfarzosi, i commenti sul web lo confermano) ha mandato in bestia gli stessi partiti che ai tempi d’oro delle cooperative rosse d’oro per chi lucrava, non per gli italiani – piazzavano nei resort la moltitudine che sbarcava clandestinamente sulle nostre coste. Allora il costo per migrante era di 35 euro al giorno, 45 se minorenne, a cui andavano sommate le spese di polizia e trasporto, il che faceva impennare l’importo. C’erano poi i costi sociali, dato che spesso hotel e altre strutture stipate di veri ma soprattutto presunti profughi (solo uno su dieci lo era veramente) diventavano bombe a orologeria per la sicurezza, e abbiamo riportato una sfilza di casi di cronaca.

Le opposizioni brandiscono questi 80 euro per attaccare il governo, ed è interessante. Nel 2017, per citare solo un caso clamoroso sollevato da Libero, l’allora governatrice dem del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, aveva speso 30 euro a migrante per un corso di sci. Le lezioni erano state organizzate a Timau, in Carnia.

 

 

 

Chi grida allo scandalo poi – non per i corsi di sci ma per l’Albania – non sa che 80 euro al giorno per vitto e alloggio di un poliziotto in missione all’estero rientrano nella normalità. Forse dovevano sistemarli in una stamberga. Gli agenti inoltre – sarebbe superfluo sottolinearlo ma per qualche dem non lo è – nelle strutture albanesi vivranno senza famiglie. C’è la piscina, sì. C’è il mare, certo. Ma c’erano anche per diversi richiedenti asilo nella gioiosa gestione 2014-2018 (Letta, Renzi, Gentiloni).

Nei centri-migranti di Shengjin e Gjader lavorano servitori dello Stato che per la sinistra vengono pagati troppo poco (giusto, col Pd al governo prendevano ancora meno) ma che la stessa sinistra non perde occasione per attaccare. L’ultimo caso è quello dell’agente che a Verona, per difendersi da un immigrato che gli aveva puntato un coltello (nello zaino ne aveva un altro) ha sparato, uccidendolo. Un assessore della giunta di sinistra è arrivato a sostenere che «a una richiesta d’aiuto si è risposto coni colpi di pistola».

È una continua delegittimazione delle divise. A Pisa le forze dell’ordine provano a riportare l’ordine in un corteo non autorizzato anti-Israele, prendono sputi e calci, quindi usano il manganello e vengono catapultate nella macchina del fango di Pd e soci, oltre che in quella giudiziaria. Il Consiglio d’Europa diffonde un documento in cui taccia di razzismo i nostri tutori dell’ordine e i compagni seguono a ruota.
Torniamo a ieri.

 

 

 

ARMATA BRANCALEONE

Elly Schlein, fresca di insuccesso in Liguria, ha sentenziato: «L’accordo con l’Albania continua a far danni. Dopo la violazione dei diritti umani Meloni brucia altri soldi pubblici. Siamo di fronte a un fallimento». E se lo dice lei... Avs, con cui è stato eletto Soumahoro, ha dichiarato: «L’affaire (si sono dati un tono) dei Cpr è uno scandalo nazionale». Riccardo Magi, segretario di +Europa, ha raggiunto le consuete vette: «È una pagliacciata propagandistica, aspettiamo un nuovo tentativo di deportare altri naufraghi in terra d’Albania». Prima che venisse affidato l’appalto agli hotel il Viminale ha svolto una serie di verifiche per escludere che le strutture fossero legate ad ambienti malavitosi. Ai tempi delle cooperative rosse era stato fatto?

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