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Torino, centri sociali protestano contro i Cpr: insulti e bombe carta ai poliziotti

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A Torino i centri sociali scendono in piazza. Alcune centinaia di persone si sono ritrovate nel pomeriggio di venerdì 1 novembre in piazza Robilant, nel quartiere Borgo San Paolo, per protestare contro la possibile riapertura del centro di permanenza per il rimpatrio, di corso Brunelleschi. Il Cpr nella primavera del 2023 era stato chiuso in seguito alle proteste al suo interno da parte dei migranti. Una manifestazione organizzata dal centro sociale occupato e autogestito Gabrio. "Un anno e mezzo fa, all'incirca, il Cpr di corso Brunelleschi veniva distrutto dalla rabbia dei reclusi, rendendo materialmente più fragile un tassello della macchina delle espulsioni nostrane", gridano gli organizzatori. In testa al corteo, che percorrerà le strade del quartiere, c'è uno striscione che recita: "I Cpr bruciano ancora, contro il razzismo di Stato e i suoi complici".

Un corteo pacifico? Niente affatto. I manifestanti non si sono smentiti e hanno lanciato delle bombe carta contro la polizia schierata e contro la sede dell'Asl, in via Monginevro, nel quartiere San Paolo. A denunciare l'accaduto anche la vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Augusta Montaruli. "Inaccettabile la violenza a suon di bombe carta contro la polizia andata in scena a Torino oggi - tuona -. Esprimiamo solidarietà alle forze dell'ordine e ribadiamo fermezza nel difendere la politica dei rimpatri e di contrasto all'immigrazione clandestina. Siamo di fronte ad una sinistra estrema che cerca il pretesto per colpire lo Stato. I centri per la permanenza e il rimpatrio sono necessari per fermare i trafficanti di uomini". "Chi cerca di boicottarli, ancor prima che si definisca un'apertura, ha in mente solo l'attacco agli uomini in divisa e alle istituzioni, e per questo la loro pericolosità non va sottovalutata", conclude Montaruli. 

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