La nave Libra attracca in Albania, ecco che cosa succede adesso (la sinistra impazzisce)
I primi migranti diretti in Albania non hanno fatto in tempo a sbarcare, che subito la sinistra si è scatenata. Tra i primi a commentare l'arrivo dei 16 migranti nel centro a gestione italiana a Shengjin, Riccardo Magi. "Un corteo di imbarcazioni - scrive sui social il segretario di Più Europa -, tra cui un pattugliatore della Marina, per deportare sedici, e ripeto 16!, poveri cristi nella nuova colonia detentiva italiana in terra d'Abania. Ecco l'immagine grottesca e un po' ridicola della orrida propaganda di Giorgia Meloni: una messa in scena elettorale pagata con i soldi dei contribuenti italiani per rinchiudere dei naufraghi in un carcere italiano fuori dall'Europa. Le uniche cose che vanno alla deriva in questa triste scenetta sono il buonsenso e il diritto".
E ancora, gli fa eco Elly Schlein intervistata dal Corriere della Sera: "La prima nave della marina è partita per l'Albania con 16 migranti a bordo. Meloni dica quanto costa quel viaggio. Quegli 800 milioni si potevano mettere sulla sanità pubblica per accorciare le liste di attesa, invece li buttano per deportare migranti calpestandone i diritti, nonostante sia uscita la settimana scorsa una sentenza della Corte di giustizia europea che fa scricchiolare l'intero accordo con l'Albania".
Dello stesso parere Giorgia Linardi, portavoce italiana di Sea Watch. Per lei "è una pratica disumana. Sapere che poco lontano da quest'isola, su una nave militare si è fatta una selezione, come se ci fossero esseri umani di serie A e di serie B, con il rischio di dividere famiglie o esporre minori a nuovi pericoli, fa rabbrividire. Siamo di fronte all'ennesimo efferato tentativo di militarizzare le frontiere con un inutile spreco di soldi e risorse sulla pelle delle persone".
E pensare che solo ieri Ursula von der Leyen ha definito il patto conl'albanese Edi Rama una delle possibili soluzioni alla gestione dell'immigrazione. Di più, sono state le parole del presidente della Commissione europea: "Dovremmo continuare a esplorare possibili modi per procedere per quanto riguarda l'idea di sviluppare hub di rimpatrio al di fuori dell'Unione, soprattutto in vista di una nuova proposta legislativa sul rimpatrio. Con l'avvio delle operazioni del protocollo Italia-Albania, saremo anche in grado di trarre lezioni da questa esperienza nella pratica".