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Immigrazione, il rapporto Oim spinge il governo: "Crollo dell'82,52% degli sbarchi dalla Tunisia"

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La cruda realtà fotografata dalle cifre è vento in poppa per il governo Meloni. Settembre è il dodicesimo mese consecutivo in cui si registra un calo negli sbarchi rispetto all'anno precedente. In Italia sono arrivate 7685 persone via mare, contro le 25673 sbarcate nel 2023 e le 16822 del 2022. Il forte calo della pressione migratoria è una chiara conseguenza delle politiche messe in atto da Giorgia Meloni, che ha rafforzato le sue collaborazioni con i Paesi di partenza e di origine dei migranti. In base all'ultimo rapporto Oim, gli arrivi dalla Tunisia sono crollati del'82,52% rispetto al 2023. 

Il Paese dove si registrano il maggior numero di migranti diretti verso l'Italia è la Libia. Ma anche in questo caso, rispetto al 2023, c'è stata una drastica riduzione: il 17,81% in meno rispetto ai 26.680 sbarcati dello scorso anno. E, visto che il maggior numero di clandestini proviene proprio dalla rotta libica, la nazionalità più rappresentata è stata quella bengalese. Subito dopo: i siriani, i tunisini e gli egiziani. Nel complesso, il calo aggiornato rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente è stato del 59,7%.

 

 

Dal rapporto Oim aggiornato al 21 settembre si apprende che nel periodo di riferimento sono stati 16.466 i migranti irregolari che sono stati recuperati in acque libiche territoriali o internazionali dalle autorità mentre cercavano di entrare illegalmente in Europa. Di questi, come è noto, la stragrande maggioranza sono uomini ma nel computo totale ci sono anche donne e bambini. Anche il numero di morti - seppur resta ancora alto e drammatico - si è dimezzato: dalle 2498 vittime del 2023 alle 1121 di quest'anno.

 

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