Casarini fuori controllo, attacco gratuito a Salvini: "Mare Jonio? Avvisate il tribunale, denunciamo"
Continua la lagna delle Ong. Un'ispezione a bordo della Mare Jonio ha scatenato l'ira di Luca Casarini di Mediterranea Saving Humans: "Vogliono tentare di impedirci di andare in mare a soccorrere le persone. Non sfugge a nessuno che questo avviene in un momento particolare, una visita che avviene durante il processo a Salvini. Occasionalmente. E non dico altro. Vorrei solo ricordare che noi in quel processo siamo parte vivile. Il Tribunale dovrebbe venire a conoscenza di questo ordine. Dopo l’ispezione di ieri ci hanno ordinato di sbarcare tutti i mezzi di soccorso a bordo".
E ancora: "È la prima volta che accade una cosa del genere: ci dicono in pratica - aggiunge - ’se voi non vi liberate dei mezzi di soccorso, vi impediamo di navigare". E incalza: "Non si capisce la ragione, dovrebbe essere il contrario e invece dovremmo lasciare a terra tutti gli equipaggiamenti correlati all’attività di salvataggio: i bagni, le docce, i gommoni di soccorso che hanno salvato più di 2 mila persone, le zattere, tutto quello che può servire per salvare le persone in mare. Credo che sia la prima volta che si intimi a una nave di non avere a bordo dispositivi di salvataggio".
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Insomma, prosegue Casarini, "ci dicono che possiamo navigare senza soccorrere nessuno. Un provvedimento del Comando nazionale delle Capitanerie di porto al termine dell’ispezione della Squadra anti-ong, evidentemente chiesto dal ministero dei Trasporti retto da Salvini. Impugneremo questo provvedimento ovunque, ma noi vogliamo anche denunciare tutto questo: vogliono impedirci di salvare le persone. Questa visita occasionale è avvenuta ’occasionalmente' durante il processo a Salvini sul caso Open Arms. Abbiamo informato i nostri legali di parte civile di quel processo perché informino il tribunale di quello che sta accadendo: poiché è l’imputato che ordina queste ispezioni, è opportuno che i giudici sappiano quello che sta succedendo a noi che siamo parte civile al processo. Ma noi torneremo in mare molto presto a salvare chi ha bisogno di noi. Siamo la stessa nave che ha aiutato la Guardia costiera su sua richiesta. Anche se ci minacciano, andremo avanti".
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