Ong, Casarini frigna: "Ispezione a tutto campo per la Mare Jonio", la sparata sul "complotto"
Ora le Ong frignano e vedono ogni cosa con gli occhi del processo Open Arms. Basta un controllo a un’imbarcazione per evocare teorie del complotto. "Ispezione a tutto campo alla nave umanitaria "Mare Jonio" di Mediterranea saving humans ormeggiata al porto di Trapani", fa sapere il capomissione Luca Casarini: "Tanti gli uomini della Guardia costiera presenti, con in più una squadra speciale inviata dal Comando generale delle Capitanerie di porto". Ne era già programmata una, ma su tre aspetti specifici: gli strumenti radio, il dispositivo tecnico-sanitario e gli apparati di sicurezza.
Ma adesso, "si è aggiunta contemporaneamente quella che viene indicata come ’ispezione occasionale', il che significa che riguarda ogni aspetto della Mare Jonio, e gli ispettori hanno mano libera nell’occuparsi di qualsiasi spazio alla nave; una modalità che viene utilizzata di solito per fare uno screening approfondito a navi che battono bandiera straniera". Dice Casarini a Radio Onda d’urto che si tratta di "un passaggio pesante che avviene in un clima di attenzione particolare. È la 24esima ispezione che la nave subisce, siamo sempre stati in 'sorveglianza speciale', e la scelta di compiere questa maxi ispezione e di mandare da Roma la ’Squadra ong’, conferma il tentativo di bloccare le navi della flotta civile per via amministrativa".
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Non un episodio "casuale", dunque, "in questa fase in cui siamo parte civile nel processo Open Arms. Siamo in presenza di una ritorsione anche per il nostro ruolo al processo. E fa impressione che per impedire che ci sia una nave di soccorso in mare, lo Stato metta in campo così tante energie. Andremo avanti". La tesi è già delirante di suo. Meglio non aggiungere altro.
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