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Migranti, Piantedosi: "Albania? Non temiamo ricorsi". E Meloni: "Accuse senza fondamento"

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Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha parlato a margine della presentazione dello studio "Nello Spirito di Laudato Sì. Verso Cop29: transizione energetica come opportunità di inclusione sociale e lavorativa", firmato da Fondazione Maire insieme a Ipsos e presentato presso l'ambasciata dell'Ordine di Malta alla Santa Sede. Con i Centri per migranti in Albania "si parte a ottobre", ha tirato dritto il titolare del Viminale.

"Sicuramente - ha aggiunto Piantedosi - c'è stato qualche mese di ritardo. Ci sono state delle situazioni normali di verifica per cui si è scoperto ad esempio che il terreno andava rinforzato. Tutti qui, - ha sottolineato il ministro -, varianti in corso d'opera normalissime". Il Viminale si è poi concentrato su un'ipotetica azione della magistratura volta a contrastare la politica migratoria del governo Meloni. "Non temiamo eventuali ricorsi perché questa è una normativa con cui l'Italia anticipa una regolamentazione europea che entrerà in vigore dal 2026. Poi - ha concluso - i singoli contenziosi si affronteranno di volta in volta". 

In mattinata, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ricevuto a Roma il primo ministro britannico Keir Starmer. Al centro del dibattito la questione migratoria e i Centri in Albania. "Siamo d'accordo sul fatto che non bisogna avere timore a esplorare soluzione", ha detto il premier. E sulle presunte violazioni di diritti umani, ha commentato: "Accusa senza fondamento, la giurisdizione nei centri che si trovano in territorio albanese è una giurisdizione italiana ed europea. Avranno esattamente lo stesso trattamento che avrebbero avuto a Lampedusa, o in qualsiasi hotspot italiano, solamente in una porzione di territorio che non si trova in Italia".

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