Immigrazione, la Ue conferma: sbarchi dimezzati in Italia, la ricetta-Meloni funziona
Ora anche Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, certifica la svolta italiana sul fronte migratorio. I dati del ministero dell’Interno mostrano che in un anno (gennaio-agosto ’23 comparato allo stesso periodo ’24) gli irregolari sbarcati sulle nostre coste sono diminuiti di quasi due terzi (da 99.522 a 37.389, ossia -62%), e Frontex ha rilevato che da gennaio a luglio il numero di arrivi di migranti senza permesso in Unione europea è calato del 36%, percentuale che sale al 64 lungo la tratta del Mediterraneo centrale, da dove sempre nello stesso periodo sono arrivate 32.239 persone. Questo, scrive l’Agenzia, «principalmente grazie alle misure preventive adottate dalle autorità in Libia e in Tunisia per ostacolare le attività dei trafficanti», e queste misure sono state prese in accordo con il governo Meloni.
PAESI D’ORIGINE
Nei primi sette mesi dell’anno hanno attraversato il Mediterraneo, che ovviamente rimane la rotta principale della migrazione clandestina, 32.200 persone. Gli irregolari arrivati in Europa provengono soprattutto dalla Siria, dal Mali e dall’Afghanistan: nel 95% dei casi i migranti partono per l’Europa dai porti della Libia e della Tunisia. Aumenta invece del 154% la tratta dell’Africa occidentale, quella che porta principalmente alle Isole Canarie, dove da gennaio a luglio sono arrivati 21.600 profughi veri e presunti. In esponenziale crescita anche il flusso via mare in Grecia (+222%): 15.225 sbarchi contro i 4.717 dell’anno scorso.
Ci sono altri numeri che mostrano inequivocabilmente che la strategia del governo italiano sta funzionando, e la sinistra che aveva parlato di «fallimento» ha dimostrato ancora una volta - ma non ce n’era bisogno- di vivere in una realtà differente: nel 2023 sono state bloccate complessivamente 93.346 in partenza dalla Libia e dalla Tunisia, e nel 2024 siamo a 58.578: il totale fa 151.924. Quest’anno, nel primo semestre, sono stati quasi 9mila i rimpatri assistiti: 5.111 dalla Libia e 3.800 dalla Tunisia, «un dato», sottolinea il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, «che conferma l'efficacia degli accordi coi Paesi di partenza nell’ambito di una nuova strategia per contrastare l’immigrazione irregolare e ridurre la pressione migratoria su quei Paesi».
Il drastico calo delle attività nel Mediterraneo centrale è testimoniato da un ulteriore elemento: l’anno scorso, quando non erano ancora pienamente operativi gli accordi coi due Paesi nordafricani, i migranti imbarcati in zona “sar” (ricerca e soccorso) erano stati 67.986. Ora (il dato è dell’8 agosto) siamo a 21.328, meno di un terzo. Torniamo ai dati strettamente italiani: osservando i dati pubblicati sul sito del Viminale si può notare il numero degli arrivi giorno per giorno comparati con quelli dell’anno precedente. Prendiamo in esame il periodo 10-13 agosto: nel 2023 erano sbarcate 1.705 persone il primo giorno e quest’anno 424; il secondo giorno 1.352 contro i 582 di quest’anno; nei giorni successivi siamo passati dai 1.469 del 2023 ai 387 di quest’anno e il 13 agosto la diminuzione è stata da 987 a 50.
Dal primo gennaio sono sbarcati in Italia 7.690 bengalesi, 5.770 siriani, 4.956 tunisini, 2.313 egiziani e 2.240 guineani. Seguono pachistani, sudanesi, maliani, gambiani ed eritrei. In tutto il 2023 gli stranieri non accompagnati sbarcati in Italia sono stati 18.820: ad oggi ne sono arrivati 4.541. L’anno scorso sono giunti sulle nostre coste 158mila irregolari, circa il 50% in più rispetto al 2022 (quando però in parte ancora influiva l’effetto-Covid). Il record assoluto di arrivi clandestini in Italia è targato Partito democratico, anno 2016 con Matteo Renzi presidente del Consiglio: 181mila.
CRIMINALI
«I dati di Frontex», commenta Nicola Procaccini, eurodeputato di Fratelli d’Italia e co-presidente del gruppo dei Conservatori in Ue, «dicono due cose importanti. Che gli sbarchi irregolari si fronteggiano innanzitutto contrastando i trafficanti di esseri umani, e che ciò si realizza attraverso accordi di collaborazione con le nazioni di origine e transito delle migrazioni. Sono esattamente i due pilastri che il governo italiano ha proposto all’Unione europea, riuscendo a trovare l’adesione del resto degli Stati», ha sottolineato. Il capogruppo di Fdi alla Camera, Tommaso Foti, aggiunge che «è finito il tempo di chi in maniera strumentale provava a far credere che l’Italia potesse diventare il campo profughi d'Europa». Intanto è notizia di queste ore l’apertura di un centro di trattenimento per migranti a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento: sorgerà di fianco al nuovo hotspot. La struttura, composta da case-container, potrà ospitare fino a 60 persone e servirà nell’attesa che vengano definite le procedure di rimpatrio.