Sea Eye, 600mila euro all'anno: il tesoro con cui la Ong è pronta a sfidare l'Italia
Mancano ancora pochi giorni e la nave Sea-Eye 5, l'ultima arrivata nella flotta delle organizzazioni non governative, verrà messa in mare. L’imbarcazione, oltre anche avere una "madrina" - l'attrice tedesca Sandra Hüller - ha anche già un obiettivo dichiarato: far sbarcare i migranti in Italia. Ma per raggiungere il proprio intento ha bisogno di risorse economiche. La Ong tedesca nei giorni scorsi aveva già avviato una campagna di raccolta fondi per chiedere ai donatori di pagarne l'acquisto finanziando i prestiti. Ora, però, chiede anche il contributo di 3mila persone, che dovranno dare ciascuna (almeno) 16.67 euro al mese. In questo modo si garantirebbe un'entrata costante - almeno 600mila euro ogni anno -, oltre a quelle di fondi pubblici stanziati dal parlamento annualmente, e dalle organizzazioni ecclesiastiche.
La "paghetta" annuale permetterebbe all'Ong di pagare gli stipendi dell'equipaggio - tutt'altro che volontario -, il carburante e la manutenzione del mezzo, oltre che eventuali multe che verranno comminate dalle autorità italiane, per le quali però, come sempre accade, non esiteranno a chiedere altri soldi ai benefattori. "Con un sostegno mensile di 16.67 € (o più), ci permetti di usare il Sea-Eye 5 sulla rotta di fuga più letale del mondo e di venire in aiuto delle persone in difficoltà", scrive la Ong. "Unisciti a noi contro la politica di chiusura europea per un'Europa che rispetta i diritti umani", si legge ancora.
L'obiettivo della Sea-Eye 5, neanche a dirlo, è aggirare il decreto Piantedosi. Come ben si evince da ciò che è scritto sulla pagina dell'Ong. "Grazie ai suoi potenti motori, raggiunge rapidamente le barche in difficoltà. Come piccola nave, non può essere inviata dalle autorità italiane in porti lontani".
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