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Ong, Sea Eye 5 sfida ancora l'Italia: ecco la nuova "ammiraglia" della flotta

La Sea Eye

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D'ora in avanti la flotta delle Ong potrà contare su una nuova nave: la Sea-Eye 5. E il suo costo è di mezzo milione di euro. Sarà operativa dalle prossime settimane nel Mediterraneo centrale per il recupero dei migranti. Si tratta di una grossa imbarcazione che diventerà l'ammiraglia della flotta dell'omonima Ong, finanziata da United4Rescue. Lunga circa 60 metri metri, può accogliere a bordo più persone di altre navi della flotta civile. La nave, che batte bandiera tedesca, si prepara a sfidare l'Italia, subito dopo l'adeguamento tecnologico delle sue strumentazioni di bordo.

L'intento è chiaro: le organizzazioni tedesche vogliono lanciare l'ennesima sfida al nostro Paese e alle sue politiche contro l'immigrazione irregolare. Così facendo, le Ong continuano a testa bassa nelle loro operazioni, che facilitano l'ingresso di migranti irregolari all'interno dei confini europei, la maggior parte dei quali non hanno alcun diritto di protezione umanitaria. "Mentre l'Italia rende il nostro lavoro più difficile a causa dei porti lontani e delle restrizioni, la Germania continua a lavorare su una riforma dell'ordinanza sulla sicurezza delle navi private per limitare l'uso di piccole imbarcazioni e imbarcazioni da diporto per il salvataggio in mare", ha dichiarato Gorden Isler, presidente di Sea-Eye e.V. Per questo motivo, aggiunge, "insieme alle nostre organizzazioni partner, diamo l'esempio inviando una nave, la cui idoneità non può essere messa in discussione né in Italia né in Germania". 

 

 

La Sea Eye 5, che può traquillamente ospitare oltre 100 migranti, è costata più di 450mila euro, di cui 200mila sono stati versati da United4Rescue, che si occupa di finanziare le organizzazioni non governative che operano nel Mediterraneo. Questa organizzazione, promossa dalla Chiesa evangelica tedesca e sostenuta da oltre 900 partner, ha promosso oggi una campagna di raccolta fondi. "Le nostre navi si trovano ad affrontare forti difficoltà politiche e continui ostacoli da parte delle autorità. La Sea Eye 5 è la nostra risposta a questo", ha commentato Sandra Bils, membro del Consiglio di amministrazione di United4Rescue.

 

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