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Ong, Piantedosi inchioda Casarini: "Spari in mare? Cosa ha fatto la Mare Jonio"

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Il ministro Piantedosi, intervenuto in un question time al Senato, ha risposto per le rime alle accuse mosse dall'Ong di Casarini dopo uno scontro in mare con una motovedetta libica: "Le autorità deputate alla ricerca e soccorso in mare competenti secondo le normative internazionali, hanno formalmente riferito che, in quel contesto avvenuto in acque internazionali e non italiane, un gommone di appoggio della nave privata Mare Jonio si era avvicinato alla motovedetta libica Fezzan, in un momento successivo a quello in cui quest’ultima aveva già assolto agli obblighi di salvataggio in mare. Le persone presenti sul gommone incitavano i migranti a lanciarsi in mare per interrompere le operazioni di salvataggio in atto da parte dell’unità libica con ciò mettendo a repentaglio l’incolumità delle persone stesse, tanto che diversi migranti si sono gettati in acqua per poi essere nuovamente soccorsi, in parte dalla motovedetta libica e in parte dal predetto gommone che li ha poi trasbordati sulla Mare Jonio", ha spiegato il titolare del Viminale.

Sempre Piantedosi, ricostruendo i fatti, ha aggiunto: "È in questa fase che risulterebbe che siano stati esplosi affettivamente alcuni colpi di avvertimento in aria affinché le predette imbarcazioni private si allontanassero, così da poter riprendere le operazioni di salvataggio". Insomma Pintedosi non usa giri di parole: la Mare Jonio avrebbe ostacolato le operazioni di salvataggio da parte della guardia costiera libica. 
 

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