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Nave Mare Jonio sequestrata: "Ha istigato la fuga dei migranti per sottrarsi alla guardia libica"

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"Le Autorità hanno appena notificato al comandante e all'armatore della Mare Jonio" della ong Mediterranea Saving Humans "il provvedimento con multa fino a 10mila euro e fermo amministrativo della nave, sulla base di accuse false della cosiddetta guardia costiera libica", si legge in una nota di Mediterranea Saving Humans. 

Il provvedimento, secondo quanto riporta l’Agi che ha contattato Luca Casarini, sarebbe basato su un report della Guardia costiera libica che "sintetizzando, sostiene che la Mare Jonio avrebbe istigato i migranti a fuggire da loro". Il team legale, presente a Pozzallo, sta vagliando il provvedimento. Al momento non sono noti altri dettagli, che verranno invece esplicitati nel corso di una conferenza stampa convocata a bordo della Mare Jonio. Non è dato sapere al momento, se sia stato aperto un fascicolo di indagine sui colpi di mitra sparati dalla guardia costiera libica in direzione dei soccorritori della Mare Jonio.

 

 

La Mare Jonio è sbarcata a Pozzallo, nel Ragusano, con 56 migranti soccorsi in acque internazionali e divenuti bersaglio, insieme all’equipaggio della nave di Mediterranea Saving Humans, del violento intervento di una motovedetta libica. Tra loro ci sono una donna e diversi minori. Arrivano da Bangladesh, Siria, Egitto e Camerun.

Salpata mercoledì scorso dal porto di Siracusa per la sua sedicesima missione, Mare Jonio ha raggiunto all’alba del 4 aprile la zona Sar libica. Alle 13.45 e alle 15.16, via posta elettronica le comunicazioni di Alarm Phone che segnalava un’imbarcazione con circa 50 persone e motore in avaria alla deriva in acque internazionali, "90 miglia a sud di Malta e 95 miglia a nord della città libica di Al-Khoms", ricostruiscono da Mediterranea, spiegando di aver ascoltato poco dopo, alle 15.57, via radio un mayday lanciato da un "velivolo delle forze armate di Malta" che forniva le coordinate aggiornate dell’imbarcazione in pericolo. "Nonostante ripetuti tentativi di contatto, non ha risposto alle nostre chiamate", dicono dall’ong.

Solo alle 16.30 il team di Mare Jonio è riuscito a individuare la carretta del mare. "Era un’imbarcazione in vetroresina, sovraffollata di persone prive di qualsiasi equipaggiamento di sicurezza individuale, alla deriva con motore in avaria e a imminente rischio di naufragio". Proprio mentre i soccorritori stavano distribuendo i giubbotti di salvataggio ai naufraghi, "è giunta a forte velocità una motovedetta libica, la 658 Fezzan, una delle Classe Corrubia, già della Guardia di Finanza, donate dal governo italiano alle milizie libiche di Tripoli nel 2018. La motovedetta aveva già imbarcate in coperta alcune decine di persone, presumibilmente catturate in precedenti operazioni di intercettazione in mare", prosegue nella ricostruzione Mediterranea, sottolineando che i miliziani libici chiamavano via radio la Mare Jonio e "minacciandoci, intimavano di allontanarci dall’imbarcazione. Intanto cominciavano a effettuare manovre pericolose intorno all’imbarcazione in pericolo".

 

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