Ong, Ocean Viking posta sotto sequestro a Bari: violato il decreto Piantedosi
La nave Ocean Viking di Sos Mediterranée è stata sottoposta a sequestro amministrativo a Bari per aver deviato dal suo tragitto verso il porto sicuro del capoluogo pugliese per soccorrere alcuni migranti: lo ha reso noto la stessa Organizzazione umanitaria europea, lamentando che si tratta del secondo sequestro subito dalla nave in meno di due mesi. La Ocean Viking era arrivata domenica nel porto di Bari dove aveva sbarcato 244 migranti.
L'accusa mossa dalle autorità italiane alla nave norvegese, ha spiegato l'Ong, è di non aver rispettato l'ordine di "dirigersi senza indugi, alla massima velocità e seguendo una rotta diretta" verso il porto sicuro assegnato per lo sbarco dei migranti. Sos Mediterranée nel suo comunicato replica di non aver ritenuto che soccorrere 70 migranti in difficoltà su un barcone ad appena 15 miglia nautiche di distanza rappresentasse una violazione di quelle istruzioni. Anche perché, viene fatto notare, quando in seguito è stata rettificata la posizione del barcone da cui era partito l'Sos, 60 miglia nautiche più a nord, la Ocean Viking ha rinunciato al salvataggio e ha ripreso la rotta per Bari senza ulteriori ritardi per sbarcare i 244 migranti raccolti nei tre salvataggi coordinati con le autorità libiche e italiane. "Se rispettare il diritto internazionale del mare è un reato, allora noi siamo colpevoli", ha affermato Anita, la coordinatrice delle operazioni di salvataggio della Ocean Viking, sottolineando che in quel momento non erano state segnalate altre navi in zona pronte a soccorrere i 70 migranti. Secondo Sos Mediterranée, le navi delle Ong hanno salvato quasi mille persone dalla vigilia di Natale e il decreto Piantedosi "è una legge ingiusta, che punisce i soccorritori umanitari per aver svolto quel lavoro che gli Stati non riescono a fare nel Mediterraneo".
La Ocean Viking era già stata sottoposta a sequestro amministrativo a metà novembre nel porto abruzzese di Ortona. In quel caso la nave di Sos Mediterranée era dovuta restare in stato di fermo amministrativo 20 giorni, anche in quel caso per aver violato il decreto Piantedosi allungando il tragitto verso il porto sicuro per un altro soccorso. Un altro fermo amministrativo era scattato a meta' a luglio a Civitavecchia, dopo uno sbarco umanitario, in quel caso motivato con "irregolarità relative alla sicurezza della navigazione" dopo le verifiche a bordo svolte dagli ispettori specializzati.