Immigrazione, Schlein e il piano-invasione: "Ius soli e Ong", l'ultima sparata
"Chi entra, chi vive, nasce e cresce in Italia è italiano o italiana e nessuno può togliere questo diritto": Elly Schlein lo ha detto parlando all’evento "Immigrazione e accoglienza" organizzato al Nazareno. "Dobbiamo riprendere con forza la battaglia sulla cittadinanza e lo ius soli", ha poi aggiunto la segretaria del Pd, tornando così su un'antica battaglia dem.
"Non può mancare una ’Mare nostrum europea' - ha proseguito la Schlein, parlando del tema immigrazione -. La solidarietà non è un reato, non si può criminalizzare. Le Ong oggi stanno sopperendo, loro malgrado, alla mancanza di un’operazione istituzionale europea". La leader dem, poi, ha finito per elogiare il suo stesso partito: "Questo oggi è l'unico partito che si mette in discussione sull'accoglienza, fa congressi e fa scelte diverse sul tema. Ascoltiamo per cercare di guarire le fratture degli ultimi anni. Recentemente abbiamo presentato 7 punti di politiche da cambiare, è uno spazio libero, un metodo di confronto".
La segretaria del Pd ha anche attaccato il governo Meloni per il patto raggiunto con l'Albania sempre sul tema migranti: "Non è accettabile che l'accordo con l'Albania non sia portato in parlamento perché viola la Costituzione e il diritto internazionale. Non è chiaro chi esaminerebbe le richieste d'asilo e sarebbe senza garanzie. Non è chiaro se pensano di spostare anche i tribunali italiani in un paese terzo. Siamo estremamente preoccupati da quello che abbiamo letto nelle ultime ore". Secondo lei, inoltre, la premier non sarebbe in grado di cambiare le cose in Europa: "Meloni inventa di tutto pur di non fare l'unica cosa che bisognerebbe fare, cioè lottare sul tavolo europeo per cambiare le regole di Dublino, per ottenere vie legali e sicure per l'accesso in tutti i paesi europei e per chiedere una missione di ricerca e soccorso europea e, soprattutto, per non chiedere a Orban di fare anche lui la sua parte".