Bruxelles, il terrorista islamico sbarcato a Lampedusa nel 2011
Il terrorista islamico marocchino che ha ucciso due tifosi svedesi a Bruxelles, prima della partita tra Belgio e Svezia, era sbarcato irregolarmente a Lampedusa nel 2011.
A quanto si apprende, Abdesalem Lassoued, ucciso martedì mattina dalla polizia belga che lo aveva rintracciato in un bar della capitale, a poche ore dall'attentato che ha nuovamente gettato l'Europa nell'incubo della Jihad, era arrivato 12 anni fa in Italia a bordo di un barchino.
Dopo una permanenza in Italia, si era trasferito in Svezia, da dove sarebbe stato espulso. Non si esclude, tra l'altro, che abbia scelto di colpire due svedesi spinto proprio dall'odio per il Paese che lo aveva cacciato e dal quale poi aveva fatto ritorno in Italia.
Nel 2016 era stato identificato dalla Digos a Bologna, come elemento "radicalizzato". Aveva infatti espresso la volontà di aderire alla Jihad e partire per combattere. L'uomo è stato monitorato anche dall'intelligence, quindi si è trasferito in Belgio dove le cellule jihadiste hanno ancora oggi una presenza molto forte. Nel 2021 invece era passato per Genova, dove si è fatto fotografare in piazza della Vittoria. Sul suo profilo social, ora oscurato, le immagini da lui pubblicate durante il viaggio in Liguria.
"Siamo sgomenti dalle immagini di Bruxelles delle ultime ore, dove un terrorista islamico ha aperto il fuoco in pieno centro, armato di kalashnikov per le strade della città, uccidendo e ferendo persone innocenti - è il commento della Lega al Parlamento europeo -. Esprimiamo preoccupazione per quanto avvenuto e per gli inquietanti elementi che emergono dal recente passato dell'attentatore, non solo già noto alle autorità e ai servizi per il suo fanatismo jihadista e per traffico di esseri umani, nonché per soggiorno illegale e richieste di asilo negate, ma anche passato per il nostro Paese in più di un'occasione. Quanti altri potenziali attentatori sono là fuori, in Europa, pronti a portare la guerra nelle nostre città? E' evidente che qualcosa in Ue, nella risposta al terrorismo islamico, a cominciare dai meccanismi di gestione dei flussi, non abbia funzionato e non stia funzionando".
"Mentre nelle istituzioni europee prosegue un surreale dibattito in cui qualcuno si ostina a celare la matrice religiosa degli attentati o si addentra in pericolosi distinguo - conclude la nota leghista -, non possiamo permetterci di ospitare in Europa soggetti che diffondono odio, terrore ed estremismo islamico. L'islamismo radicale è nemico della nostra libertà, della nostra democrazia, dei nostri valori: serve mantenere altissima la guardia contro questa minaccia, contro il terrorismo e chi lo giustifica, senza buonismo né ambiguità".