Silvia Albano, la toga "a caccia di soldi" per le Ong: l'ombra di Soros sulla magistratura
Continua a tenere banco il caso di Iolanda Apostolico, che ha dichiarato illegittimo il decreto immigrazione del governo e rimesso in libertà dei tunisini che non dovrebbero essere in Italia, essendo stati già espulsi in passato. Nelle ultime ore si è aggiunto un nuovo elemento che mette in dubbio la terzietà della giudice di Catania: è saltato fuori un video del 2018 in cui la Apostolico è tra la folla di una manifestazione di sinistra pro-immigrazione e contro il governo di allora e le forze dell’ordine. In difesa della collega è accorsa Silvia Albano, giudice presso il tribunale civile di Roma nella sezione specializzata in diritti della persona e immigrazione.
"Come per Silvio Berlusconi": caso-Apostolico, Giuseppe Cruciani definitivo | Video
Inoltre fa parte dell’esecutivo nazionale di Magistratura democratica e del comitato direttivo dell’Anm. La cosa curiosa è che anche questa giudice è stata protagonista di una decisione controversa, quella sulle riammissioni dei migranti illegali in Slovenia. “Non è un caso - scrive Il Giornale - che sia vicina all'Asgi, un'associazione legale finanziata da George Soros, che fa di tutto per aprire le porte all'immigrazione. Albano, sulla sua pagina Facebook, appoggia le Ong del mare, anche le più estremiste come la tedesca Sea watch, pubblicizzando raccolte fondi a loro favore e postando articoli. Il 7 febbraio 2020 fa una donazione, lanciata da Alessandro Metz, a favore di nave Mare Jonio”.
"Avanti con i migranti": Iolanda Apostolico, l'ultimo scandalo in magistratura
Con questo background non sorprende che la Albano abbia preso le difese della Apostolico: “Per fortuna - ha dichiarato in un’intervista a Il Dubbio - esiste la libertà di pensiero e ritengo sia vergognoso appigliarsi ai presunti orientamenti politici o di voto per screditare una giudice. Non sono solo i giudici con orientamenti culturali o di voto a sinistra ad applicare e a dover applicare le norme costituzionali e sovranazionali, dovrebbe essere il compito della giurisdizione. È chiaro che c’è uno spazio discrezionale interpretativo, ma il provvedimento, sul piano giuridico, mi sembra molto fondato”.