Iolanda Apostolico? "Avanti con i migranti": la scelta del tribunale di Catania
Il Tribunale di Catania si schiera dalla parte di Iolanda Apostolico che "continuerà a lavorare nella sezione immigrazione" e "a decidere sui provvedimenti di trattenimento dei migranti", secondo quanto riporta La Stampa. Del resto il personale a Catania è ai minimi termini, oltre alla Apostolico c'è solo un altro giudice, una terza è in maternità, e "giocoforza", "sarà chiamata a emettere nuovi decreti di convalida (o no) come quelli che l'hanno posta al centro della polemica politica. A sua tutela, il presidente del tribunale ha disposto un rafforzamento delle misure di sicurezza", si legge ancora nell'articolo.
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"La giudice Apostolico non chiederà mai di essere trasferita, ma continuerà a fare il proprio lavoro con serietà", dice a La Stampa la collega Marisa Acagnino, "perché sarebbe come darla vinta a chi le sta riversando addosso montagne di fango". Nessun passo indietro della giudice. Nemmeno dal Tribunale del resto, le è stato chiesto.
Peraltro secondo i colleghi, la ua partecipazione alla manifestazione anti-Salvini del 25 agosto del 2018 sul caso Diciotti, non è motivo di astensione dalle cause in materia di immigrazione. "Per due ragioni. Da un lato, all'epoca della manifestazione la giudice non si occupava di immigrazione; dall'altro, la questione del diniego di sbarco di una nave di soccorso non ha nulla a che fare con la detenzione di richiedenti asilo. Il dovere di astensione è previsto dal codice con cause tassative e specifiche, attinenti ai rapporti del giudice con le parti di un processo, non a posizioni personali di anni addietro su una generica materia".
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E pare "improbabile" anche una "azione disciplinare a carico della giudice Apostolico da parte della Procura generale della Cassazione". "Anche il ministro della giustizia ha il potere di avviarla", si sottolinea. E al Csm, "si è appellato il presidente del Senato Ignazio La Russa". Ma in realtà proprio al Csm "si è incardinata" "la pratica a tutela della giudice, promossa da tredici consiglieri togati ma non da quelli conservatori di Magistratura Indipendente". Da parte sua il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, ha ricordato, puse senza nominare la Apostolico che "i comportamenti dei singoli magistrati, anche in ambito privato, contribuiscono a determinare la credibilità complessiva della magistratura nel Paese".