Sea Watch, Giorgia Linardi: "Il nuovo patto sui migranti? Scarabocchi"
"Troviamo assurdo l’accanimento dell’Italia riguardo l’emendamento sulle ong": Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch, lo ha detto a Repubblica a proposito dell'accordo sui migranti raggiunto in ambito europeo. “L’esito della trattativa preoccupa ma non sorprende. L’Unione Europea ha di fatto avallato la posizione italiana che contraddice il principio del soccorso umanitario”, ha poi aggiunto la Linardi. Il nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo prevede il trasferimento di alcune persone dai paesi di primo approdo come Italia e Grecia verso altri stati dell’Unione europea. I paesi che si oppongono all’accoglienza, invece, sarebbero tenuti a pagare quelli che accolgono i migranti.
A infastidire le Ong è stata l'eliminazione dal regolamento vero e proprio del passaggio che recita: "Le operazioni di aiuto umanitario non dovrebbero essere considerate come una strumentalizzazione dei migranti". A tal proposito, sminuendo il testo del patto, la portavoce della Ong ha dichiarato: "Nessuno di questi scarabocchi potrà intaccare il dovere di soccorso previsto dalle norme internazionali e noi continueremo a rispettarlo, però deve far riflettere che la scriminante umanitaria venga continuamente messa da parte. Le ong non dovrebbero essere criminalizzate perché il loro è un intervento umanitario e come tale va tutelato".
"Ecco come il governo ha battuto la Germania": la rivelazione della Ronzulli
Riferendosi alla polemica sui finanziamenti di Berlino alle Ong, la Linardi ha definito "assurde, se non ridicole“ le critiche del governo italiano: "In realtà si tratta di somme esigue se confrontate con quelle che la Germania elargisce a chi facilita il controllo delle frontiere e i respingimenti illegali come Frontex”. La soluzione al problema migranti, secondo Sea Watch, è "investire sulla costruzione di alternative legali. Basta guardare all’esempio dell’Ucraina, dove l’attivazione della direttiva sulla protezione temporanea ha ridotto al minimo le persone che si sono rivolte alle reti di traffico”.
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