"È stato importante che due giorni fa Giorgia Meloni, la leader di un grande paese europeo, abbia incentrato sull’Africa il suo ragionamento all’Assemblea generale delle Nazioni unite": a dirlo Marco Minniti, ex ministro dell’Interno, oggi presidente della Fondazione Med-Or che per conto di Leonardo si occupa del rapporto con i paesi del Mediterraneo allargato, dal Sahel al corno d’Africa. Secondo lui, tuttavia, "la possibilità che l’Onu abbia davvero un ruolo nella gestione dei flussi migratori ha un contorno preciso: è l’Europa che deve agire per prima".
Minniti, poi, intervistato dal Foglio, ha dato un suggerimento: "Al prossimo Consiglio europeo straordinario di Granada, il 6 ottobre, l’Italia deve presentare un piano europeo per la stabilizzazione, lo sviluppo e la prosperità dell’Africa, per citare (il presidente del Consiglio Giorgia) Meloni, un piano Mattei europeo". Sulla scelta della premier di portare la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen a Lampedusa, ha detto: "È stata una scelta corretta ma temo che quella visita e i suoi dieci punti non siano sufficienti. L’Italia ha una missione storico-politica che è quella di fare da apripista per un nuovo rapporto tra l’Europa e l’Africa. In questo disordinatissimo mondo multipolare, che dopo l’imperdonabile invasione russa dell’Ucraina fatica a trovare un nuovo ordine, questo è il compito del nostro Paese".

Meloni, "una falsità, dopo 12 ore": la risposta alla sinistra che si attacca alla pizza
Ira di Giorgia Meloni per la polemica sull'assenza al ricevimento del presidente americano Joe Biden. Nei giorni sco...L'ex ministro ha spiegato anche che servirebbe subito un fondo da 1,5 miliardi per l'ultima parte del 2023, a cui sommare un adeguato finanziamento per il 2024. Mentre sulla necessità che l'Italia presenti un piano europeo per stabilizzare l'Africa, ha detto: "E' lo strumento intermedio per arrivare al vero obiettivo: un patto per l'immigrazione legale da quel continente all'Europa con tre protagonisti: la Ue, l'Unione africana e l'Onu come garante del rispetto dei diritti umani. All'interno di questa cornice i singoli paesi potranno contrarre con gli stati africani accordi bilaterali per fissare i numeri di migranti da accogliere, per questo in Italia è essenziale superare la Bossi-Fini".
