Immigrazione, Giani: "Contrario al Cpr in Toscana", ma decide il governo
In tema di immigrazione Eugenio Giani è contrario alla realizzazione di un Centro di Permanenza per i rimpatri nella regione che governa, la Toscana, ma sa che non può impedire che si faccia comunque. "Obbligare, non mi obbliga nessuno. Nel senso che il ministero degli interni ha tutti gli strumenti per farseli, se vuole se li fa", ha detto il governatore Pd della Toscana ad Agorà, su Rai Tre, nella puntata di ieri 21 settembre, parlando dei Cpr.
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"Si dice ’facciamo più Cpr’ ma è uno specchietto per le allodole", ha proseguito Giani. "I centri per il rimpatrio - ha sottolineato - sono un fallimento anche nel decreto, perché si amplia la permanenza da 6 a 18 mesi, quindi già si accerta da parte dello Stato che oggi le procedure per il rimpatrio sono difficoltose. Il problema è l’accoglienza, non preoccuparsi di creare strutture che dovrebbero buttarli fuori dall’Italia, ma che abbiamo dimostrato in trent’anni che fuori dall’Italia non li buttano".
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Quindi ha chiarito: "Io non impedisco la realizzazione di un Cpr in Toscana. Se arriva il ministero degli Interni e vuole fare un Cpr gli dirò che sono assolutamente contrario sul territorio regionale, il Comune che loro sceglieranno vedremo cosa gli dirà, se ne prenderanno tutte le responsabilità". In questo momento, ha osservato Giani, "gli italiani stanno vedendo che a Lampedusa arrivano il doppio dei migranti dell’anno scorso quando ancora governava il governo Draghi. Arriva il doppio dei migranti dell’anno scorso, ma qualche mese fa abbiamo visto la premier con grande enfasi mediatica dire che sarebbe andata in Tunisia, che si sarebbe accordata con il governo di quel Paese e di altri, e che dopo ciò sarebbero arrivati meno migranti. Nulla di più inesatto perché di migranti ne sono arrivati di più".