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Sansonetti, orrore contro Piantedosi: "Lasciar morire di sete è un diritto umano"

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Sergio Mattarella e Matteo Piantedosi nel mirino di Piero Sansonetti. Secondo il direttore dell'Unità, sia il capo dello Stato che il ministro dell'Interno sarebbero troppo indulgenti nei confronti della Tunisia: "Possibile che il Presidente della Repubblica non senta imbarazzo nel ricevere il dittatore tunisino che lascia morire i profughi di sete, e poi nell’ascoltare le parole di giustificazione del suo ministro?".

 

 

 

Sansonetti, nel suo articolo, ha scritto che la "colpa" di Mattarella sarebbe stata quella di ricevere "al Quirinale il capo del regime tunisino. L’uomo sul quale pesano le responsabilità degli omicidi nel deserto. È stato gentile con lui. Non ha sollevato alcun problema. Neppure una parola di condanna o di sdegno. Foto sorridenti". La "colpa" di Piantedosi invece? "In un’intervista alla Stampa, ha parlato di diritti umani rispettati in Tunisia", ha continuato Sansonetti, secondo cui il presidente della Repubblica avrebbe dovuto rimproverare il ministro per questo motivo. Agghiacciante il titolo del suo pezzo: "Sostiene Piantedosi: lasciar morire le persone di sete è un diritto umano". 

 

 

 

"Possibile che siamo a questo punto? E perché siamo a questo punto? Non è difficile spiegarlo", ha aggiunto Sansonetti nel suo sfogo, mettendo poi nel mirino tutto il centrodestra. "Ha vinto le elezioni condannando la sinistra e Draghi che erano stati troppo poco feroci contro i profughi e gli sbarchi. Poi è andato al governo e gli sbarchi sono triplicati. Il centrodestra si sente ora obbligato a giustificare questa situazione, perché teme che possa creare contraccolpi pesanti sul piano del consenso. Così decide di mostrare la faccia rabbiosa". Tra le varie accuse mosse al centrodestra in questo periodo, ecco anche la responsabilità di quanto starebbe succedendo in Tunisia. Alla fine Sansonetti rincara la dose: "Possibile che il Presidente della Repubblica, cattolico cattolico, figlio della Chiesa, di La Pira, di Dossetti, di Moro, di Paolo VI, non senta la sua responsabilità personale? È una grande delusione, questa".

 

 

 

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