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Immigrazione, quei barchini in alluminio: l'ultimo trucco degli scafisti

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L'ultimo trucco degli scafisti: finti pescherecci e barchini in alluminio. È quanto si è trovato davanti Gianluca D'Ambrosio. Il comandante è stato raggiunto telefonicamente da un presunto pescatore. "Sos, Guardia Costiera, barca migranti a mare, tante persone", è quanto dichiarato sulle colonne del Giornale. Anche se i dubbi non mancano. È infatti probabile che si tratti di uno spietato scafista. A confermarlo i radar che mostrano tanti pescherecci, tutti tunisini. E non è un caso. Se non sono loro a recuperarli direttamente, fanno sì che ci sia qualcuno che li porti a destinazione. Qualcuno come D'Ambrosio.

 

 

"Ci hanno lasciati in mare qualche ora fa", conferma un migrante anche lui a bordo del barchino. L'imbarcazione, spesso senza motore e saldata a mano in Tunisia, non può reggere il mare per più giorni. D'altronde, più che una barca sembra una bara di zinco galleggiante. "Sono tutti così - conferma il comandante - queste rischiano di affondare in un attimo". E le chiamate arrivano una dopo l'altra. 

 

 

Intanto le tragedie sono dietro l'angolo. In totale sono tre le imbarcazioni partite dal Senegal e dirette in Spagna che risultano scomparse. A bordo c'erano in totale 300 persone. "La cosa più importante - ha detto la coordinatrice della ong, Caminando Fronteras, Helena Maleno Garzon - è trovare queste persone. Ci sono molti dispersi in mare, non è normale, abbiamo bisogno di più aerei per cercarli". Infine Garzon ha voluto mettere le mani avanti e aggiungere che non ci sono stati contatti con le imbarcazioni dalla loro partenza. 

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