Francia, si teme "il contagio" a Lampedusa: polizia fuori l'hotspot
Occhi puntati sulla Francia. Il timore che le proteste possano dilagare anche altrove in Europa è elevato. A maggior ragione là dove la situazione è satura. Come a Lampedusa. Dal primo gennaio ad oggi sono oltre 65 mila quelli sbarcati sulle nostre coste. Solo sabato 240 e nella settima appena trascorsa oltre 3 mila hanno toccato il suolo italiano. E così l'emergenza galoppa.
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Motivo per cui l'hotspot dell'isola, che vede ben 513 migranti nonostante ne possa ospitare al massimo 400, è presidiato da un vero e proprio plotone di polizia. L’obiettivo - come spiega Il Giornale - è anche quello di evitare tensioni, di evitare che venga replicato quanto sta accadendo nelle banlieue parigine. Non sarebbe, infatti, la prima volta che scontri tra migranti mettano sottosopra centri di accoglienza, con rischi per gli ospiti e non solo.
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Intanto il Consorzio di gestione della pesca artigianale di Lampedusa e Linosa si appella a Matteo Piantedosi. Al centro l'abbandono in mare delle imbarcazioni dei migranti dopo le operazioni di salvataggio. "Sono centinaia - spiega Totò Martello, presidente del Cogepa - le barche che restano per giorni semi affondate in mare causando rischi anche gravi ai pescherecci, e quando poi affondano creano danni ambientali ed ulteriori danni ai pescatori, impigliandosi nelle reti e nelle attrezzature da pesca. Una corretta gestione dell'accoglienza umanitaria deve tenere conto anche di questi aspetti per tutelare la nostra marineria e l'ambiente marino. Ci auguriamo che il ministro Piantedosi non resti indifferente alla richiesta di incontro da parte dei rappresentanti dei pescatori e degli armatori delle Pelagie".