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Immigrazione, dietrofront-Pd: "Oggi diciamo no", sconfessato Minniti

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"Una missione da sopprimere": così Elly Schlein ribadisce il suo no al rifinanziamento italiano della guardia costiera libica. Cosa che aveva già detto in Parlamento dopo il naufragio di Cutro. La questione, sempre piuttosto divisiva tra i dem, risale al 2017, anno in cui venne firmato il memorandum Italia-Libia voluto dall’allora ministro dell’Interno Marco Minniti. Adesso l'inversione di rotta del Pd che ieri, in commissione riunite Esteri e Difesa, ha votato per la prima volta compatto contro il rifinanziamento del sostegno italiano alla Libia.

 

 

 

Nonostante il no unanime del Pd, l’emendamento non è passato in Commissione per via della bocciatura del centrodestra e dell’astensione del M5S. "Oggi il Pd dice no al supporto alla Guardia Costiera libica, alle sue collusioni coi trafficanti e con le milizie e alle gravi violazioni dei diritti umani", ha detto il responsabile Esteri della segreteria dem Peppe Provenzano. Che comunque non esclude altre missioni bilaterali in Libia: "Abbiamo detto sì a quelle per la formazione, per lo sminamento, a difesa degli interessi strategici nazionali. Occorre trovare un equilibrio più avanzato tra la difesa degli interessi italiani e i nostri principi che naturalmente non possono esulare dalla difesa dei diritti umani".

 

 

 

Fino a poco tempo fa la posizione dem era molto diversa sul modello Minniti: questa è la prima volta che il partito di Schlein ne prende definitivamente le distanze. A tal proposito Provenzano ha provato a giustificarsi così: "Il Memoradum con la Libia di fatto non esiste più, perché non esiste più quella Libia con cui venne firmato". 

 

 

 

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