Naufragio in Grecia, ma Repubblica dà la colpa all'Italia: il titolo choc
Ora la colpa del tragico naufragio in Grecia è dell'Italia. Tutto vero. Repubblica arriva a titolare sullo "scaricabarile" tra Frontex, Atene e Roma. Il motivo sta in quanto dichiarato dalla ong Alarm Phone. L'organizzazione riferisce di essere stata contattata intorno alle 14 di martedì dai migranti che chiedevano aiuto e sostiene di aver subito allertato non solo le autorità greche e l'agenzia europea Frontex, ma anche quelle di Malta e Italia. Di più, perché un quotidiano greco ha intervistato l'ammiraglio della Guardia costiera in pensione, Nikos Spanos.
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Per lui, rifiuto o no, la Guardia costiera sarebbe dovuta intervenire per soccorrere perché "quel peschereccio era un cimitero galleggiante, molto vecchio e senza certificati. Il ministero dei Trasporti- ha aggiunto- è stato informato da Frontex. L'Italia ci ha affidato il coordinamento dell'incidente poiché è avvenuto nella nostra zona. La barca era in pericolo. Quindi lo Stato greco sarebbe dovuto intervenire immediatamente", portando "le motovedette sul posto in modo da strasbordare rapidamente le persone".
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Proprio così il naufragio è avvenuto in zona greca e non in quella italiana. Basta pensare che la tragedia di Cutro ha visto finire nel mirino solo il governo italiano e non quello degli altri paesi. Eppure al quotidiano di Maurizio Molinari poco importa. Anche l'ultimo dramma permette di cavalcare l'onda e attaccare l'esecutivo Meloni. Il tutto mentre il bilancio provvisorio è da brividi. Al momento si contano 104 superstiti e 78 corpi senza vita al largo delle coste della Grecia, nei pressi del Peloponneso, dove un peschereccio con centinaia di migranti a bordo si è ribaltato.