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Galata Seaway, l'ammiraglio rivela: "Mai successo nella storia d'Italia"

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Sul caso della nave turca sequestrata da un gruppo di immigrati clandestini a Napoli e liberata dalla nostra Marina, interviene l'ammiraglio in congedo Fabio Caffio, esperto di Diritto del mare. "Le misure di sicurezza hanno funzionato", dice in una intervista a La Stampa, "la Marina ha dimostrato il suo eccellente addestramento". Ma quello che è successo sulla Galata Seaway non ha precedenti nel nostro Paese: "Casi di clandestini che salgono sui mercantili accadono spesso. Questa volta le persone sono state scoperte e hanno reagito con la forza, prendendo possesso della nave. L'equipaggio si è chiuso nella 'cittadella', un luogo difeso creato dopo l'emergenza pirateria, dal 2008 in poi, per consentire alle navi di auto proteggersi. Non si tratta di un caso di pirateria dal punto di vista giuridico, che presuppone persone armate che per finalità di lucro assalga un'altra nave".

 

 

In questo caso, prosegue Caffio, si è trattato di "violenza" e "a differenza di un caso di pirateria, per intervenire c'è stato bisogno del consenso dello Stato di bandiera, la Turchia. A quel punto è toccato all'Italia, visto che le coste più vicine erano le nostre". Insomma, "tocca alla Marina, che ha funzioni di polizia dell'alto mare, ha mezzi adeguati e soprattutto è armata. È uno dei primi casi di abbordaggio coercitivo con elicottero della nostra storia. Non si sapeva bene quanti erano gli assalitori o come erano armati, la reazione non era prevedibile", conclude l'ammiraglio, "ma il personale della Brigata San Marco è addestrato ed è riuscito a mettere in sicurezza la nave".

 

 

 

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