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Open Arms, il fondatore ossessionato da Salvini: cosa spunta

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Quella di Oscar Camps è una vera e propria ossessione per l'Italia. Il fondatore e direttore di Open Arms, oggi tra i protagonisti del processo che vede indagato Matteo Salvini, sembra avercela solo ed esclusivamente con il nostro Paese. A dimostrarlo i tanti, tantissimi post, sul suo profilo Twitter. Nonostante la vicenda risalga al 2019, quando l'allora ministro dell'Interno negò lo sbarco della sua ong, Camps se l'è legata al dito. "Raddoppiamo i nostri sforzi su tutti i fronti. Mentre la Open Arms salperà oggi verso il Med nella sua Mision 100, noi ci prepariamo a testimoniare a Palermo nel processo contro Salvini e difendere la violazione dei Diritti Umani e la violazione degli Accordi Internazionali nel Mediterraneo". è il cinguettio più recente, quello datato 8 giugno.

 

 

E ancora, il primo maggio: "È più facile portare aiuti umanitari in piena guerra nella provincia di Odessa, Ucraina, via mare, attraversando il Bosforo e il Mar Nero, che partire da un porto italiano per soccorrere naufraghi o cadaveri nel Mediterraneo centrale. Astral è stata bloccata per 3 giorni senza alcuna spiegazione dalle amministrazioni italiane dopo aver recuperato un corpo senza vita dal mare e averlo fatto sbarcare a Lampedusa".

 

 

Finita qui? Niente affatto: "Mentre gran parte della flotta umanitaria è bloccata amministrativamente o fuori dalla zona SAR, aumentano gli arrivi autonomi in Italia e si moltiplicano gli annegamenti. Si smonta da sola la teoria dell''effetto chiamata'. Se il governo Salvini non avesse smantellato il sistema di salvataggio...". Poi il 5 novembre dello scorso anno, in un post con il volto di Matteo Piantedosi: "Si scrive Piantedosi ma si legge Salvini. Ricordiamoci che il diritto internazionale non è cambiato e che i diritti, oggi come allora, non possono essere violati! I nomi dei ministri possono cambiare, la legge resta uguale per tutti e non ci sarà pace per gli infa**". Come questi sono tantissimi gli esempi che "inchiodano" l'attivista. E pensare che anche le autorità maltesi negarono lo sbarco della Open Arms, ma Camps se la prende solo con l'Italia e con il leader della Lega. Forse, proprio perché c'è un processo di mezzo.

 

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