Immigrazione, con i barconi dei clandestini arrivano anche terroristi e pedofili
Il selvaggio e la bambina. Il terrorista e il barcone. Non sono due titoli di cinepanettoni, ma la drammatica realtà in cui anche ieri ci siamo dovuti imbattere per raccontare una Nazione in cui ci sentiamo tutti sotto accusa per razzismo et similia. Ma intanto ce li prendiamo tutti noi. E non pensiamo che siano solo i clandestini quelli che delinquono, persino un altro, egiziano, “regolare”, è stato arrestato per aver stuprato una donna in treno, in Lombardia. La scena più brutta si svolge in un centro di accoglienza e rimpatrio, il Cara di Crotone. Nelle ultime 24 ore di caccia all’uomo da parte delle forze dell’ordine, a fare impressione, lasciando tutti sgomenti, è il “maiale” che non ha avuto remore nell’approfittare di una bambina di appena 9 anni. La creatura viene dal Camerun, come lo stupratore pedofilo, che ha 38 anni. Entrambi al centro richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto. Lui ora è in carcere. Speriamo in tempi più che brevi per condannarlo e magari rispedirlo dalle sue parti, in carcere perla barbarie commessa, come dice il deputato di Fdi Rapani. Salvini, leader della Lega, è ancora più drastico: «Altro che permesso. Castrazione chimica ed espulsione per questo schifoso stupratore». Impossibile dare torto ad entrambi.
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Ad accertare i fatti sono stati gli uomini della locale squadra Mobile che hanno tratto in arresto l’uomo con l’accusa di violenza sessuale aggravata in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice delle indagini preliminari su richiesta della Procura della Repubblica di Crotone. A far scoprire la vergognosa vicenda è stata la madre della bambina. La figlia le aveva riferito dell’abuso sessuale che aveva subito da parte del loro connazionale. In pratica, l’uomo era rimasto solo nell’alloggio assieme alla ragazzina e ne aveva approfittato. Ovviamente alla squadra mobile non è bastata la denuncia, ma ha indagato su quanto appreso e gli approfondimenti investigativi hanno consentito di riscontrare il racconto della bambina, per cui lo stupratore è stato arrestato e portato in carcere a Crotone. Dal Viminale, la sottosegretaria Wanda Ferro ha assicurato che il governo si prenderà cura della ragazzina e di sua madre.
Un episodio criminale simile, anche se diverso per l’età della vittima, è accaduto in Lombardia, su un treno, vittima una giovane donna, di 21 anni, ad inizio aprile. In quel caso, l’accusato, egiziano, sarebbe “regolare”. Poi, c’è l’altra vicenda, pure inquietante, del terrorista pizzicato dopo essere arrivato a Bengodi - pardon Italia - col barcone. E ieri la Digos lo ha portato davanti al Gip che ha fermato il 18enne siriano, fregato dalle intercettazioni. L’arrestato era stato ospite del Cpr di Pian Del Lago, a Caltanissetta, accusato di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo perché indiziato di aver combattuto tra le fila di Jabhat al Nusra. Il fermo, avvenuto pochi giorni fa, è stato convalidato ieri dal Gip. Il giovane è arrivato al molo di Messina, insieme ad altri 222 migranti, lo scorso 11 marzo, soccorso da un pattugliatore della Guardia di finanza.
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Le dichiarazioni rese dal siriano e i contenuti del suo telefono hanno insospettito la Digos. Il prosieguo delle indagini - coordinate dalla Procura distrettuale antimafia e antiterrorismo di Messina, supportate dal Servizio per il contrasto all'estremismo e al terrorismo esterno della Direzione centrale della polizia di prevenzione, con l'ausilio della sezione della Polizia postale di Messina- ha consentito di recuperare i file che il fermato aveva cancellato dal telefonino. E c’erano numerose chat e contenuti mediatici inneggianti alla jihad da cui è emersa chiaramente, spiega la Digos, la sua militanza, anche con un ruolo di comando intermedio, tra i siriani combattenti per Jabhat al Nusra. In considerazione dei gravi elementi indiziari raccolti e del pericolo di fuga connesso all’imminente uscita dell’indagato dal Cpr di Pian del Lago, la procura messinese ha emesso il provvedimento di fermo che il Gip di Caltanissetta ha convalidato ieri. Il suo arresto, se da un lato conferma l’efficacia dell’azione delle nostre forze dell’ordine, dall’altra deve rappresentare un monito a chi pretende di favorire ancora sbarchi. Qui arriva di tutto e non possiamo permettercelo.