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Immigrazione, l'ammiraglio De Felice: "Invasione studiata, chi c'è dietro"

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Tutto previsto. Per Nicola De Felice, ammiraglio in riserva della Marina militare, "l'invasione è studiata". Solo nel giorno di Pasqua sono stati circa 3200 i migranti già sbarcati o in arrivo. Ma è solo l'inizio, perché "alla prima finestra anche temporanea di bel tempo riprendono le attività dei trafficanti di esseri umani. Mare permettendo aspettiamoci dai 5mila agli 8mila arrivi nel giro di 7-10 giorni". Una vera e propria "invasione" pensata "da una parte dalle forze che spingono per mettere in difficoltà il governo e dall’altra da nuove e accentuate instabilità, oltre che in Libia, anche in Tunisia".

 



Tra le soluzioni consigliate dall'ammiraglio sulle colonne del Giornale, "un pattugliamento congiunto fra le forze navali italiane e la Guardia costiera tunisina nelle loro acque territoriali". Un pattugliamento che vedrebbe d'accordo anche Tunisi: "Mi risulta che potrebbero essere d’accordo. Prima di tutto, però, è necessario sbloccare i finanziamenti che chiedono a livello internazionale. E ci vorrebbe un patto di cooperazione con la Tunisia stretto dell’Europa". Ma non solo, perché non possono mancare i controlli "per decidere chi ha diritto alla protezione internazionale o all’asilo politico in Europa". Così, chi non dovesse avere diritto, si passa ai rimpatri volontari o forzati nei paesi di provenienza.

 

 

"Con queste nazioni bisogna usare una sorta di moral suasion esercitando pressioni, se necessario. Per esempio rimettere i dazi o ridurre i visti d’ingresso ed i finanziamenti per la cooperazione e sviluppo compresa quella militare con chi non collabora nel riprendersi i propri cittadini", chiosa De Felice che lancia una chiara frecciata alle ong. La loro colpa? "Quasi tutte battono bandiere straniere e fanno orecchie da mercante. Bisognerebbe convincere gli stati a togliergli la bandiera. Oppure che portino i migranti negli stati di bandiera come Spagna, Germania e Norvegia". Altrimenti nel 2023 gli arrivi totali saranno "200-250mila".

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