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Immigrazione, "bomba innescata sull'Italia": cosa può succedere tra poco

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Le previsioni non sono ottimiste. Per i mesi a venire, il governo Meloni dovrà far fronte a una vera bomba ad orologeria: i migranti in arrivo dalla Tunisia. Al momento sono sbarcate 20.365 persone, ma le previsioni prevedono l’arrivo di 138.100 persone nel 2023.  Ben 53mila di questi migranti arriveranno proprio dalla Tunisia. Il motivo è chiaro, il paese nordafricano "è a rischio default" e il premier sta esercitando tutte le pressioni possibili sul Fondo monetario internazionale affinché aumentino i soldi per gli aiuti.

 

 

Altrimenti si pensa a un blocco navale: in collaborazione con la Guardia costiera tunisina allo scopo di fermare i migranti e farli riportare a terra. Eppure, come ricorda Il Giornale, il piano è tutt'altro che semplice. Per questo potrebbe venire sostituito o potenziato da controlli delle frontiere terrestri nel Sahara con l’appoggio di personale militare italiano, ma tutto dipende se riusciamo a far ottenere i soldi necessari a Saied per salvare il paese. "Il rischio che qualcosa vada storto è insito nelle partenze", ha ribadito il presidente del Consiglio durante la replica successiva al dibattito alla Camera sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo in programma a Bruxelles il 23 e 24 marzo.

 

 

"L'unico modo per impedire che queste tragedie si ripetano è fermare gli sbarchi. È il lavoro che il governo sta cercando di fare con un piano articolato. Rispetto al quale non mi sono chiare le alternative che vengono proposte". Da qui la frecciata alle opposizioni: "Non vogliono investire in Africa. Non gli piace il piano Mattei. E vabbè ragazzi. Ognuno ha le sue priorità".

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